Lasciate stare la piccola fortezza vicino Gerusalemme costruita dal sacerdote Gionata; e quella munitissima costruitaci sopra dai re per depositarvi tesori e mettersi al riparo da possibili guerre o insurrezioni.
E lasciate stare anche Erode, che la occupò e la arricchì di torri fortificate per sfuggire a Cleopatra; e i sicari e il condottiero Eleazar e la resistenza all’esercito romano colonizzatore.
Di tutte queste storie non c’è alcuna evidenza, alcuna verità.
Ecco cosa ci ha detto Leonardo, passando a farci visita l’altro giorno, in compagnia del sig. Amedeo, il vecchio proprietario della tipografia, in cui oggi c’è Masada.
Concentratevi sulle persone e sulle possibilità del luogo.
E tenete a mente queste parole, ha concluso guardandoci uno ad uno, proprio dove avrebbe dovuto esserci il cancello: Non ti promettere cose e non le fare, si tu ve’ che, non l’avendo, t’abbino a dare passione.
Che avrà voluto dire? Ce lo siamo chiesto tutti, poi siamo tornati a lavoro, chi a scartavetrare porte e mobili, chi a togliere la vecchia moquette grigia, chi a posare le piastrelle, chi a imbiancare le pareti e chi ad appuntarsi quella frase per poi scriverla su un muro.
Oggi, che c’è il cancello, i pavimenti, i bagni, il palco, il bancone, la palestra e tutto ciò che serve per fare di uno spazio vuoto un luogo di incontro, forse siamo vicini a capire cosa voleva dire quella frase. O almeno abbiamo una rotta. Cerca di fare ciò che ti appassiona, in modo autentico, tutto il resto sono desideri indotti e non ti potranno essere d’aiuto nel tuo percorso. Solo così potrai sentirti libero, oserai nella tua ricerca e andrai avanti nonostante tutto.
Se tutto ciò è vero, allora possiamo dire che Masada è uno spazio libero,
un luogo di espressione e interazione,
una fortezza e un approdo sicuro,
un cantiere e un’officina,
una casa e un salotto.
Masada è un posto.
Il posto in cui puoi scoprire persone, metterti in gioco, fare esperienze, realizzare progetti.
Vuoi che con tutta sta attività non riusciamo ad imparare ad essere, per pochi istanti, e poi per minuti, anche altro da noi stessi? A esser più gentili alla vita?