Marcianofreddo è un piccolo Borgo del comune di Alvignano, in provincia di Caserta, a circa 2 km dal centro abitato, esteso sui Colli Caprensi; il nome deriva da Marzanum Frugidum (zona fredda), secondo gli storici apparteneva a Trebula (Treglia) o era legato a Cubulteria: antica città sannita (l'attuale Alvignano), la popolazione, per fuggire da numerose incursioni, si rifugiò sui Colli Caprensi dando vita a numerosi borghi sovrastati dall'impetuoso castello aragonese in cima alla collina. Tra i tanti borghi , Marcianofreddo conserva ancora oggi una posizione isolata e grazie a ciò ,durante la 2°guerra mondiale, risiedeva il comando tedesco. Il borgo sorge su una delle strade che portava da Cubulteria a Trebula e la stessa strada conduceva fino a Caiazzo (paese vicino); la caratteristica di questo borgo è data dalla sua struttura originale conservata fin dall'epoca medievale con muri in pietra bianca ,nei piani bassi delle case ci sono le stalle mentre nei piani alti le abitazioni, circondate da mura perimetrali e una apertura ad arco. Al centro del borgo sorge una cappella dove è conservato un capitello corinzio di epoca romana. Ogni anno il 16 Luglio si svolge la processione dedicata alla Madonna del Carmine e la sera una piccola festa di paese in suo onore. Il borgo è immerso nel verde e ha una vista magnifica: dal massiccio del Matese alla pianura del fiume Volturno fino alle campagne coltivate che circondano un piccolo lago. È un'oasi naturale dove poter passeggiare, fare picnic, gite nei boschi in compagnia degli asinelli, rilassarsi sotto un albero di ulivo degustando del vino locale, assaporando piatti tipici come: pancotto con fagioli, bruschetta con pomodori e olio del posto, prodotti caseari tipici delle masserie locali. Si possono trovare: biancospino, rosa canina, orchidea selvatica, ginestra dei carbonai, viola ma anche frutti come sorbo ,fragole di bosco, agrumi, pere, fichi ,piante come, pungitopo, pioppo, alloro, olmo, quercia; ascoltare cuculo, usignolo, civetta. In questo borgo risiedono 56 abitanti e si ha la fortuna di incontrare, tra i vicoli stretti, gli anziani che narrano gli aneddoti del passato come la storia di San Ferdinando patrono di Alvignano: nel 1465 durante la mietitura del grano, i contadini videro il barile del vino traboccare 2 volte e lì fu’ ritrovato il suo corpo. Il vescovo tentò di trasferirlo a Caiazzo e caricò l’urna sulla mula ma giunti al confine del paese scoppiò un violento temporale, la mula si inginocchiò e non volle più proseguire ma lasciò l'impronta del ginocchio su un sasso, così il vescovo tornò indietro, la mula si alzò e ritornò il sole. Per chi ama riscoprire la storia ,la tradizione, la bellezza dei luoghi antichi,la tranquillità e la natura ,alloggiando negli agriturismi vicini immersi nelle distese di verde, allora è il posto giusto da visitare lontano dal frastuono della città.