Il primo murale realizzato dall'artista e street artist inglese Banksy in Italia si trova a Napoli. L'opera è chiamata "La Madonna con la Pistola" ed è conservata su un muro di una piccola piazza del centro.
Via Benedetto Croce e Piazza Gerolomini non sono distanti fra loro. Si trovano a nove minuti di passeggiata l’una dall’altra, in un percorso che attraversa il lato più interessante della città: il Museo Cappella Sansevero, Napoli Sotterranea, Via San Gregorio Armeno, Via San Biagio dei Librai. E il tutto viene amalgamato dalle tipiche palazzine napoletane attaccate fra loro, che formano vicoli stretti in cui il gocciolare dei panni appesi diviene una costante. E proprio in questo contesto Banksy venne qui nel 2010, per regalare alla città non una, ma due opere.
Era la prima volta che l’artista di Bristol comparve in Italia e lo fece nella città più particolare, quella in cui la Street art aveva avuto un ruolo fondamentale per il riscatto sociale e per l’acclamazione degli idoli di casa. Maradona è servito in tutte le forme possibili e immaginabili e accanto a lui Pino Daniele, Massimo Troisi, o un San Gennaro rivisitato, con firme di Jorit Agoch a completare il tutto. Banksy ne dipinse due, probabilmente agendo nella stessa notte e servendosi degli stencil: dei supporti in negativo che permettevano la realizzazione dell’opera in pochi secondi. Si mosse nella notte e scelse dei punti che di giorno sono affollati. E fu così che vennero al mondo due raffigurazioni all’apparenza religiose, diverse fra loro e con messaggi diretti e sarcastici. Ma solo una delle due sopravvisse nel tempo.
LA MADONNA CON LA PISTOLA
L’unico murale italiano di Banksy è questo e si trova in Piazza Gerolomini, su un muro perimetrale. È un disegno con un messaggio criptico, in cui la Madonna, rappresentata con le braccia aperte verso il cielo, è sovrastata invece che dalla classica aureola da una pistola. Il messaggio non è chiaro, tuttavia il disegno bianco, su fondo nero, si fa notare. Paradossalmente se la si osservasse con distrazione la si confonderebbe come un qualcosa di sacro, ma non è così. Colpisce vedere al suo fianco la piccola edicola votiva, in cui la Vergine col Bambino, realizzata chissà quanti secoli prima, sembra guardare perplessa l’opera dello Street artist. Il manufatto è stato recentemente protetto da una teca in plexiglass, che permette all’opera di rimanere protetta almeno dai vandali.
LA SECONDA OPERA: CANCELLATA
In Via Benedetto Croce si trovava il secondo murale di Banksy. Tuttavia questo subì lo stesso trattamento delle più famose opere del genio di Bristol: è stato coperto. L’autore del gesto, che eliminò un’opera dal valore di almeno 100.000 euro, è uno Street artist napoletano, ignaro di cosa stesse realmente cancellando. Eliminò la reinterpretazione dell’Estasi della Beata Ludovica Albertoni di Bernini, conservata nella Chiesa di San Francesco a Ripa (Roma). Nel murale essa appariva in uno stato di estasi solo dopo aver consumato un panino, delle patatine e una Coca Cola del McDonald. Era un chiarissimo attacco al consumismo.