La frazione Macchia di Spezzano Piccolo risale al X sec., intorno al 985 e 986, quando l'Emiro Abulcasimo si accinse ad invadere per la seconda volta la valle del Crati (la prima invasione avvenne nel 975) e di conseguenza la città di Cosenza. A causa dell’invasione, i cosentini furono costretti ad abbandonare la città cercando rifugio sui monti presilani. Questa, che contava circa 120000 abitanti, venne ridotta ad un cumulo di macerie e molti cosentini si trasferirono definitivamente sulle colline che circondano Cosenza. Nacquero così i casali che, come una corona, circondano la città: Macchia fu,appunto,un casale Cosentino.
Già Casale di Cosenza, venne poi compresa nella Bagliva di Spezzano Piccolo. L’ordinamento amministrativo francese disposto per legge 19 gennaio 1807 ne faceva un Luogo, ossia un’Università, nel cosi detto Governo di Spezzano Grande. Col riordino per decreto 4 maggio 1811, istitutivo di Comuni e Circondari, veniva retrocesso a Villaggio, cioè a frazione di Spezzano Piccolo
I Palazzi Tricarico, Benvenuto, Gullo, e alcune case palazziate, ancora oggi, nella loro austerità, testimoniamo il dominio delle Famiglie che hanno scritto la storia del borgo. L’avvocato Fausto Gullo (Catanzaro,16 Giugno 1887 – Macchia di Spezzano Piccolo, 3 settembre 1974) deputato, Padre Costituente, Ministro di “Grazie e di Giustizia” (14 luglio 1946 - 1º giugno 1947) e dell’ “Agricoltura” (22 aprile 1944 - 13 luglio 1946), varò la riforma agraria meritando l’appellativo di “Ministro dei Contadini”. Nel Palazzo Gullo è possibile visitare la “Biblioteca Gullo” aperta al pubblico, costituita da circa 15.000 volumi.
Il borgo ospitava anche la scuola elementare,ora non più attiva.
Gli edifici di culto presenti nella frazione sono:
- La Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, risalente al XIV sec.
-La Chiesetta della Madonna delle Grazie, detta la Conicella per la sua posizione geografica,si trova circa di fronte la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo.
-Il Convento di San Giovanni Battista
Macchia conta ora pochi abitanti, per lo più persone anziane legate alle proprie case e tradizioni.
Nel dopo guerra gli abitanti erano circa 300. Dagli anni '60 in poi si è verificato un flusso migratorio che ha spinto alcune famiglie a trasferirsi nella vicina Cosenza o in Germania, Svizzera, Francia e Nord Italia in cerca di lavoro.
Le abitazioni abbandonate hanno conservato il fascino di un tempo poiché non vi sono stati interventi di recupero.
La strada, che da Spezzano Piccolo porta a Macchia, è fra le più suggestive della zona, da u girune, dove l'occhio si perde sui tetti delle case e sui campi intorno, si attraversa una galleria naturale formata da querce e acacie e, superata la strada ferrata, si giunge all'abitato.
Una ripida discesa porta fino in piazza al maestoso palazzo Gullo.