Nel 1870 la popolazione di Taranto e delle sue borgate era di 27.484 abitanti, come si rileva dal Bilancio comunale di quellanno, e la città era tutta raccolta sullarea dellantica Acropoli, nellestremo lembo occidentale della originaria penisola. Quella città è ora Taranto Vecchia. Proprio nello stesso anno 1870 lavvocato Domenico Savino diede inizio alledificazione del suo palazzo ad oriente del "Fosso", sorpassando e vincendo la ripugnanza e lignavia dei Tarantini che non amavano istallarsi al di là dellistmo che gli Aragonesi avevano fatto scavare fra il Mar Grande ed il Mar Piccolo a difesa del Castello. Era il principio del "Borgo" che lentamente, stentatamente nei primi anni, con ritmo accelerato poi, si estese, e vertiginosamente si estende ora, riportando la città nuova sullarea dellantica città greca. Coincide col principio del "Borgo" il risveglio dei tarantini nel campo dellistruzione, come se una forza occulta operasse in loro sospingendoli per vie diverse a riaffermarsi, ad espandersi. Ancora nel 1870 vera il Seminario e verano scuole private, fiorenti alcune, tenute da uomini eruditi e di nobile carattere; ma per i figli del popolo non vi era che una scuola, allogata in un lurido tugurio, nei pressi dellattuale Palazzo di Città. E nel 1872 furono istituite quattro scuole elementari maschili ed altrettante femminili. La Camera dei Deputati intanto, già dal 22 luglio 1867 aveva discusso il disegno di legge per la liquidazione dellasse ecclesiastico. Su proposta di Giuseppe Pisanelli, rappresentante del Collegio di Taranto era stato votato il seguente ordine del giorno:" La Camera invita il Governo a presentare una legge, con la quale, ridotta la dotazione, Seminari alla sola parte necessaria per la istruzione ecclesiastica, siano le altre parti della dotazione medesima applicate alla istruzione laica, a beneficio delle province dove si trovano i Seminari". Ed il 25 novembre 1869 il Consiglio Comunale di Taranto votò, unanimemente, affinché il Seminario fosse convertito in Ginnasio, e deliberò che la rappresentanza municipale procurasse con la massima solerzia di ottenere dal Governo del Re che il locale Seminario e parte delle sue rendite fossero messe a disposizione del Ministero della Pubblica Istruzione e che questo ne disponesse secondo il voto palesato dai cittadini e dal Municipio, dando mandato alla Giunta che nel Bilancio dell esercizio successivo fosse stanziata una somma che, in concorso colle rendite del Seminario, fosse sufficiente a sostenere un Ginnasio-Convitto". Di qui lorigine del Ginnasio, che venne aperto il 9 aprile 1872 con le due prime classi nel primo anno, aggiungendosi a mano a mano negli anni la terza, la quarta e la quinta, e che con deliberazione della Giunta dell11 aprile dello stesso anno 1872 fu intitolato al nome di Archita. Fu pareggiato con lanno scolastico 1884-85. Ma già con lanno scolastico 1883-84 si era istituita la prima classe del Liceo, cui seguirono successivamente la seconda e la terza. Con lanno scolastico 1886-87, auspice il Preside Pietro Pellizzari, il Liceo ebbe il suo assestamento completo, e fu possibile la regificazione del Liceo-Ginnasio avvenuta il 1^ ottobre 1889. Del palazzo Orfanotrofio, poi detto degli Uffizi ed infine degli Uffici, era stata cominciata la costruzione fin dal 1791 per decreto del re delle Due Sicilie Ferdinando IV di Borbone; inizialmente fu destinato ad accogliere gli orfani dei militari. Ma compiute le fondamenta, il piano terra e la parte delle mura esterne del piano superiore, sopravvennero le vicende del 1799 e i successivi mutamenti di governo, che costrinsero ad interrompere i lavori per lunghissimo tempo; difatti furono ripresi solo nel 1872 e terminati nel 1894. Il palazzo fu ridotto alla forma quadrangolare attuale su disegno delling. Giovanni Galeone.
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