Il Liceo Classico “E. Duni” di Matera è stato per 150 anni fucina di cultura, punto di riferimento solido e costante per gli studi umanistici, laddove umanistico afferisce etimologicamente all'uomo, nella sua dimensione intellettuale completa, letteraria, filosofica e scientifica. È stato luogo di raccordo, crocevia di idee, progetti, intuizioni, sogni di migliaia di studenti. Ha formato coscienze, personalità, ingegni che ad esso sono rimasti eternamente legati da riconoscenza e amore.
Con Decreto Ministeriale del 6 novembre 1864 il Prof. Ippolito Amilcarelli (1823-1889), politico e insegnante italiano, ebbe l’incarico di disporre a Matera l’apertura di un corso Ginnasiale e Liceale. La sua sede fu fissata, non senza rimostranze delle autorità ecclesiastiche, nel Palazzo del Seminario (soppresso nel 1863), fatto costruire tra il 1668 e il 1672 dall’Arcivescovo di Matera Mons. Vincenzo Lanfranchi. Il primo Preside fu Giacomo Radlinscki. Nel 1868 il liceo fu intitolato al giurista e filosofo materano Emanuele Duni (1714-1781).
Dalla sua istituzione il Liceo Duni è stato sempre un importante centro di educazione e di cultura e si è avvalso del lavoro serio e competente di Docenti che hanno contribuito alla crescita culturale e umana di quanti lo hanno frequentato e alla buona fama del Liceo stesso. Giovanni Pascoli ebbe proprio in questo Liceo la sua prima esperienza di insegnante di Latino e Greco (biennio 1882/84). Ma non bisogna dimenticare altri importanti personaggi fra cui Arcangelo Ghisleri (geografo e filosofo) e Giuseppe Lipparini (Critico letterario, poeta e scrittore). Il Liceo, la più antica istituzione scolastica della città di Matera e dell'area meridionale, ha visto tra i propri banchi molti personaggi che si sono affermati in ogni campo. Da Michele Bianco a Nicola Festa, da Francesco Nitti a Giuseppe De Robertis, da Raffaele Giura Longo e Luigi Guerricchio a Ettore Stella. Tra i suoi alunni più illustri quello che è diventato uno dei filosofi più importanti: Eustachio Paolo Lamanna, divenuto Magnifico Rettore dell’Università di Firenze. Lamanna, che lasciò in eredità al Liceo parte della sua ricca raccolta libraria, scrisse un vero e proprio atto d’amore verso la scuola che lo aveva formato: “Al Liceo della mia terra natale e della mia giovinezza è legato tutto il mio essere, la ragione stessa della mia esistenza, con le sue radici profonde. Nella sua atmosfera germinò la mia vocazione di uomo di studio e uomo di scuola”.
Un’atmosfera che non è mai cambiata neanche quando, nella seconda metà degli anni ’60 il prestigioso Liceo Duni fu trasferito nella nuovissima sede (nella zona dell’ex Tiro a segno) in Viale Europa (poi Viale delle Nazioni Unite), sede che, proprio in questi giorni, è stata dichiarata inagibile.
Il Liceo Duni ha raccolto in questi anni nei suoi archivi un enorme patrimonio librario e scientifico-museale, che va dalle migliaia di testi antichi, eredità storica e lasciti di donazione, ai preziosissimi e rari strumenti scientifici, che costituiscono un patrimonio culturale immenso per la città, Capitale Europea della Cultura 2019, e per tutto il territorio. Patrimonio che, a seguito dello sgombero e della probabile demolizione, andrà disperso, forse irrimediabilmente.
Proprio per il ruolo di fulcro culturale e di catalizzatore di risorse iscriviamo il Liceo Duni tra i Luoghi del cuore sostenuti dal FAI.