LICEO CLASSICO ALESSANDRO VOLTA

COMO

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LICEO CLASSICO ALESSANDRO VOLTA
Anticamente l'edificio era un monastero di Monache Agostiniane, realizzato attorno al 1250. Trovò la sua massima espansione nel 1270, quando venne finanziato dalla famiglia Lucini, comasca, e dal vescovo Leone Lambertenghi. Nel 1573 venne infatti edificata la chiesa attuale, dedicata a Santa Cecilia. Nel 1561 la Compagnia di Gesù dirigeva un Collegio nel centro della città. Con la soppressione dell'ordine, nel 1773, il Collegio fu trasformato nel Real Ginnasio di Como. Dal 1774 al 1778 fu guidato da Alessandro Volta, reggente degli studi e professore di fisica. Durante la Repubblica Italiana napoleonica, nel 1803, venne poi attivato il Liceo come scuola subuniversitaria, nell'attuale edificio. Dal 1810 il Liceo assunse il nome di Liceo dipartimentale del Lario. I lavori di ristrutturazione del vecchio monastero, guidati dall'architetto ticinese Simone Cantoni, si svolsero a partire dal 1804. Egli assolse al non semplice incarico di trasformare il monastero in edificio destinato alla scuola e alle istituzioni culturali. Nel 1811 fu costruita la biblioteca, per raccogliere il patrimonio del Collegio dei Dottori e dal Collegio del Gesù. La facciata viene disegnata nel 1816. Alla sua morte, nel 1818, l'organizzazione della struttura non era ancora conclusa e fu affidata nuovamente a un architetto ticinese, Biagio Magistretti, docente nella scuola, che la portò a termine nel 1824. Con il ritorno della Lombardia all'Austria, il Ginnasio e il Liceo furono riformati. Nel 1851 si fusero Ginnasio e Liceo in un unico Ginnasio Liceale, mentre nel 1865 il Liceo Ginnasio fu intitolato all'antico reggente Alessandro Volta. EDIFICIO La struttura presenta al suo interno alcuni ambienti di particolare interesse architettonico e artistico. La facciata, in stile neoclassico, è sorretta da 8 colonne in marmo cipollino, con basi e capitelli corinzi, prelevate dal Battistero di San Giovanni in Atrio. Nella parte superiore, a sinistra, sono inseriti i busti di Cecilio, Caninio Rufo e Gaio Plinio Secondo. A destra Gaio Plinio Cecilio, Paolo Giovio e Carlo Castone della Torre di Rezzonico. Nel timpano della parte centrale Sant'Abbondio, patrono della città. Sotto i papi comaschi Innocenzo XI e Clemente XIII e, infine, due figure intere rappresentati la religione e la filosofia. L'atrio è connotato dal busto di Alessandro Volta, scolpito in marmo carrarese da Gaetano Monti nel 1834. Sul lato opposto fu collocato un dinamico gruppo bronzeo, quale monumento ai liceali caduti nella Prima guerra mondiale (1923). Di fronte all'entrata, il portone vetrato in asse con l'ingresso scherma la prosecuzione nel portico del chiostro, pensato dal Cantoni come cannocchiale per l'ulteriore uscita sull'Orto Botanico. Sul lato sinistro si trova lo scalone, coperto da una volta a botte, che conduce al primo piano: è grandiosamente introdotto da una colonna di granito, oltre la quale un breve tratto di balaustra - in pietra grigia di Viggiù, la stessa degli scalini - termina contro il muro che inquadra lo scalone con il muro di contenimento della chiesa. EX AULA DI FISICA L'ambiente, attualmente adibito a biblioteca scolastica - che peraltro può vantare il possedimento esclusivo di alcuni testi relativamente al territorio della Lombardia - è situato al primo piano dell'edificio, presso la Presidenza. L'architettura della sala rendeva onore alla Fisica, la disciplina resa allora prestigiosa dalle scoperte e dalle invenzioni di Alessandro Volta. L'ampia volta, che si apre in un oculo circolare alla sommità, non può essere altrimenti intesa che come un richiamo al Pantheon, capolavoro dell'architettura romana e modello ripetutamente citato dai Neoclassici. IL MUSEO DI SCIENZE ll Gabinetto tecnologico di fisica sperimentale e di scienze naturali viene istituito nel 1838. A partire dall'istituzione del Gabinetto tecnologico le raccolte di scienze naturali vengono costantemente arricchite e diventano Museo di Storia Naturale a partire dal 1847, anno in cui si separano definitiva
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