LESIGNANO PALMIA
Sorge sulle pendici meridionali del monte Bosso (m.719) a 450 metri sul livello del mare; è compreso tra il torrente Baganza che scorre immediatamente a sud e lo Sporzana che lo fiancheggia ad occidente; frazione del Comune di Terenzo, da cui dista 4 km, si trova sulla strada comunale Fornovo –Calestano.
Il nome Palmia deriva da una località che sorge su un rialzo, alle estreme pendici del monte Bosso, sulla sponda destra dello Sporzana: località ecclesiasticamente dipendente dalla Parrocchia di Sivizzano Sporzana e civilmente sotto il Comune di Terenzo.
Da questa frazione prese il nome la nobile Famiglia di Palmia che vi eresse un castello a difesa del borgo e sorvegliante i passaggi sullo Sporzana. Di questa fortificazione resta ancora una torre quadrata che vide nel 1343 subentrare ai Da Palmia, i Conti Rossi.
Da questi Conti il feudo di Lesignano passò alla nobile Famiglia Baiardi all’inizio del 1600 .
In quei tempi a Lesignano vivevano i Botteri, un’antica e nobile Famiglia di Parma, derivate dalla potente Casa dei Rossi.
Il primo antenato dei Botteri è Alberto Rossi soprannominato Boterius . Da Ugo, figlio di Alberto, nacque Gherardo che nel 1216 sposò Agnese Fieschi, figlia di Ugo conte di Lavagna, sorella del Pontefice Innocenzo IV e zia del futuro Papa Adriano V. Il parentato dei Botteri con la Casa Rossi, ebbe poi a rinnovarsi per il matrimonio di Bernardo Rossi con Maddalena Fieschi, sorella di Agnese.
Innocenzo IV, già Canonico della Cattedrale di Parma, di ritorno dal Concilio di Lione, dove aveva scomunicato Federico I ed aveva cercato di riunire le forze cristiane contro i Musulmani, si fermò a Genova ed assistette allo sposalizio di una sua nipote con Tommaso di Savoia, già conte di Fiandra. Di conseguenza la Famiglia Botteri è legata da vincoli di parentela alla Casa Savoia.
Nell’archivio dei Botteri si conserva copia di un’antica pergamena, intitolata “Matricula D.Innocentii nostri IV”, da cui si evince come la Famiglia Botteri appartenesse al Patriziato di Parma.
Don Giuseppe Botteri, Rettore di Lesignano, venne nominato Cappellano d’onore del Duca Francesco Farnese nel 1717. La stessa onorificenza venne confermata al nipote Don Agostino Botteri nello stesso anno.
La Duchessa Dorotea Sofia, vedova di Odoardo Farnese, accompagnò la figlia Elisabetta, sposata a Filippo V Re di Spagna, sino a Genova per la via di Borgotaro. Al ritorno la Duchessa passò per la via di Pontremoli, Berceto e Terenzo. Qui sorpresa da pioggia a dirotto, arrivò alla Casa dei Nobili Botteri di Lesignano dove passò la notte del 1° ottobre 1714 con tutto il suo seguito. Erano 160 persone, più i portantini, e 150 cavalli; ricevettero cortese ospitalità presso le famiglie di Lesignano. ( Notizie tratte da un manoscritto di Don Giuseppe Schiappa, conservato nell’archivio parrocchiale di Bardone).
I conti Baiardi perdettero il Feudo di Lesignano nel 1805, quando Napoleone I emanò la legge di soppressione delle proprietà feudali: così Lesignano diventò una proprietà privata.
Rimane ancora il Palazzo, severo ed altero nella sua grandiosità, a ricordare la storia di un’illustre e nobile Famiglia.