Le Saline di Tarquinia risalgono circa alla fine del secolo XVII e gli inizi del XIX, quando Pio VI affidò a Giuseppe Lipari l'incarico di creare una Salina per il fabbisogno di Roma e dei centri del versante tirrenico, a seguito della dismissione delle antiche Saline di Ostia già in funzione in epoca etrusca. Venne scelto il tratto di costa della zona del Carcarello poco più a nord della foce del fiume Mignone. I lavori vennero portati a termine nel 1830.
La manodopera dell'impianto di Tarquinia, circa 200 perone, era costituita da forzati che provenivano dal vicino carcere di Porto Clementino. Dopo l'unità d'Italia lo stabilimento fu ampliato e migliorato: vennero create nuove vasche e nacque il borgo visibile oggi con le abitazioni per gli addetti, le strutture di servizio e di pubblica utilità come la scuola. La chiesetta fu edificata nel 1917 dagli stessi ergastolani. Nel dopoguerra l'edificio per la raccolta, la raffinazione ed il confezionamento del sale, costruito negli anni 30, viene ristrutturato.
Nel 1980 le Saline di Tarquinia divengono "Riserva Naturale di Popolamento Animale". I suoi 170 ettari di estensione costituiscono un ambiente di notevole interesse scientifico e naturalistico per la particolare vegetazione che comprende specie molto rare e per la fauna presente. Le saline accolgono tutto l'anno varie specie di uccelli stanziali e migratori e nelle vasche troviamo diverse varietà di pesci e crostacei.