LE FONTANE

SPINAZZOLA, BARLETTA ANDRIA TRANI

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LE FONTANE
Fontana Raica costruita dal generale saraceno Raica, di Rolla Gadone, S. Francesco ecc. Queste fontane e sorgenti furono di fondamentale importanza e giustificano l’insediamento di Spinazzola sin dal 291 a.C.. ai tempi della Via Appia poi lo furono durante le invasioni barbariche iniziate il 476 d.C. che durarono fino all’anno 1000 circa. Ciò, tuttavia, non segnò un taglio netto tra due epoche, in realtà essa rappresentano solo il momento più clamoroso di un lungo processo di trasformazione già in atto. Subìto il Sacco di Roma del 410, la Basilicata fu devastata da ALARICO, re dei Visigoti Le campagne delle nostre contrade si erano spopolate e gli abitanti terrorizzati si erano rinchiusi nei «casali». Dopo ALARICO, anche ATAULIO e GENSERICO misero a ferro e fuoco le campagne lucane. Quindi, nel 476, venne deposto l’ultimo imperatore AUGUSTOLO ed il barbaro ODOACRE fu proclamato Re. Questi Nel giro di pochi decenni cancellarono ogni traccia degli istituti romani. La toponomastica fu radicalmente modificata, i nomi latini JAPIGIA DAUNIA MESSAPIA LUCANIA gradualmente furono cancellati dagli atti ufficiali. Il Re AUTARI istituì il DUCATO di BENEVENTO e collocò sul trono ZOTO Successivamente , tra l’845 e l’850, i L0NG0BARDI si divisero gran parte dell’Italia meridionale in due PRINCIPATI, quello di Benevento e quello di Salerno che comprendeva l’attuale Basilicata. L’anno 568, segnò il vero discrimine tra la storia romano-imperiale e l’inizio del Medio-Evo in Italia. L’avvento dei LONGOBARDI rappresento una vera e propria cesura storica nella continuità del diritto romano. Nelle colonie romano-venosine Ad PINUM e BLERA si consolidò nel tempo un diritto di tipo consuetudinario basato sull’originario diritto romano, anche a causa della condizione particolare in cui si trovavano i suddetti centri, i quali, martoriati e immiseriti dalle continue guerre e lotte sociali, si rinchiusero nelle pagliaie e nelle grotte delle vicine vallate, oppure si dispersero nei molti casolari, sfuggendo in tal modo all’influenza delle consuetudini longobardiche. Infatti, mentre quasi tutte le altre terre e città del DUCATO di BENEVENTO subirono la legislazione e gli usi di questi barbari invasori, Ad PINUM e BLERA, grazie alla loro speciale posizione geografica ai margini del confine provinciale, riuscirono a salvare la propria lingua, i beni e le tradizioni. Poi il Guiscardo ,il Damico, Federico II e i templari, le crociate e la terra santa. Mantoja luogo interessantissimo oltre che affascinante per gli aspetti storici e culturali del territorio. Non si comprende perché non sia ancora stato valorizzato. Si Tratta di un pezzetto della nostra storia lungo la via dell'acqua. Il Luogo era chiamato mare di Mantoia, ma in realtà mare non è. Si tratta di un laghetto di acqua sorgiva alimentato dalla stessa falda che alimenta le fontane di S. Francesco, Dirolla, Raica. Non si conosce il motivo perché fosse chiamato mare. Il Mantoia invece doveva essere un ecclesiastico d'origine spagnola che morì a Gallipoli il 25 settembre 1677. Su tale luogo tuttora gravano gli usi civici.
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