In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

Il percorso parte da piazza San Michele, ex zona "Gambino", per proseguire lungo la Via Dafnica e, con deviazione, sulla piazza Pasini, fino a via S. Martino. Via Dafnica rappresentava l'asse stradale principale per raggiungere i centri abitati limitrofi. Tracciata intorno al 1580, forse a partire dal 1816 prese il suo nome dall'Accademia dei Dafnici presieduta da G. Pasini che, in un ambiente attiguo al suo palazzo, avrebbe ospitato le prime riunioni del sodalizio. Era detta questa via "U cannarozzu di Acireale", perché alquanto stretta e il cui assetto urbanistico non è mai stato modificato.

Tra le principali dimore possiamo menzionare: Palazzo Gambino, Palazzo Scudero, il palazzo Amico e il palazzo Panebianco. Il palazzo Gambino fu costruito per volere del vicario foraneo di Acireale, don Marcantonio Gambino nei primi del ‘700, in stile barocco, su progetto dell'architetto Paolo Amico; il Palazzo Scudero, risale al secolo XVII e prende il nome dei proprietari, funzionari e notai acesi. Il dirimpettaio palazzo Fichera, su progetto di Paolo Amico Guarrera, preannuncia il diffondersi di un nuovo stile in cui la complessità delle forme imponeva una preventiva progettazione. Infine, il Palazzo Panebianco, progettato dall'ingegnere Mariano Panebianco come dimora di famiglia nel 1888, ancor oggi è abitato dai suoi discendenti.

Il Palazzo Gambino è caratterizzato da botteghe che animano il piano terra, mentre il piano nobile è rappresentato dal balcone centrale di forma sinusoidale ancora intatto nel suo stile originario. Il palazzo Scudero, dopo il terremoto del 1693, distrutto, fu nuovamente ricostruito adoperando le stesse decorazioni degli intagli crollati e riutilizzabili. La facciata era molto semplice, composta da balconi e finestre perfettamente in asse, e le botteghe al pianterreno, com'era in uso allora in città. Il palazzo Amico al civico 55, si deve alla famiglia D'Amico che, sul sito, possedeva già da epoca remota possedimenti: un baglio con case, cisterne e giardino. Il sacerdote Giuseppe D'Amico fu il committente del palazzo. Progettato da Paolo Amico Guarrera, architetto acese del ‘700, il palazzo presenta un magnifico portale, l'ingresso, l'ampio scalone che porta al piano nobile, il giardino con una Esedra con pergolato e sedili, in asse con il portale d'ingresso. A Piazza Pasini, un gioiello di dimensioni contenute ma di grande suggestione si potrà ammirare il Palazzo Panebianco.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Durante le GFP, i visitatori saranno accolti dai Volontari FAI e dagli Apprendisti Ciceroni davanti le dimore storiche principali della Via Dafnica che racconteranno loro storie, racconti e curiosità della zona, descrivendo le caratteristiche principali dei prospetti dei palazzi e dei loro giardini e androni interni. Potranno infatti ammirare lo stile architettonico di Palazzo Gambino che rispecchia ampiamente quelli che erano gli stilemi del tempo: un ampio androne in cui spicca l'uso sapiente della pietra lavica, introdotto da un bellissimo portale; il palazzo possiede un grande salone settecentesco; le stanze del piano nobile, invece, sono impreziosite da bellissimi affreschi che rappresentano scene dell'Antico Testamento. Altra importante dimora storica è il Palazzo Scudero il cui ingresso aveva, e ha ancoraggi, una complessa articolazione di forme e un numero elevato di elementi scolpiti nella pietra calcarea di Siracusa. Qui i mascheroni sui portali e nei balconi ammaliano il passante, lo spaventano e incantano al tempo stesso. Poco distante il Palazzo Amico la cui facciata, rimaneggiata nell'800, conserva ancora la tribuna centrale con festone.

Testo scritto da Testo scritto da Felicia Cutolo, volontaria dedl Gruppo FAI di Acireale.

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