I Sassi di Matera, uno degli aggregati urbani più antichi al mondo, fondano la loro esistenza su un articolato sistema di raccolta delle acque che è parte terminale di un grandioso acquedotto voluto e costruito nel 1800 da Monsignor Di Macco e in uso fino ai primi anni del 1900. Al disotto del Borgo Albergo Corte San Pietro, in cui le vecchie case sono diventate camere d'albergo, ci sono otto cisterne, ambienti ipogei dalla tipica forma a campana o a tholos, testimonianza dell’antico sistema di approvvigionamento delle acque ed esempio eccellente di sviluppo sostenibile. Attraverso grondaie, pluviali e canalette, l’acqua delle scarse precipitazioni veniva incanalata nelle cisterne delle vecchie abitazioni distribuite nei cosiddetti “vicinati”, cortili o piazzette dalla forma semicircolare, comuni a circa dieci famiglie. Le cisterne erano rese impermeabili dal cocciopesto, intonaco rossastro, fatto con frammenti di tegole e terrecotte legati dalla malta.