Progettata da Domenico Fontana nel 1599, e cioè, negli anni in cui l'architetto del regno provvedeva a degna sistemazione tutta Via Chaia e la nuovissima facciata principale di Palazzo Reale a piazza del Plebiscito.
Per la sua opera il Fontana chiese che dei 7.000 ducati stimati per la realizzazione dell'impianto, parte di questi li avrebbero dovuti cacciar tutti quelli che con gran beneficio avrebbero aperto porte e finestre sul largo.
E perciò quindi ad esser tassati tra i tanti edifici in zona anche il palazzo del barone Tomasino e Livia Guinazza e la casa della duchessa De Castro al vico dei Panettieri.
I mezzi e le fortune attivate per realizzare lo spazio antistante la chiesa stessa è descritta in maniera uniforme nella documentazione sola parte dell'archivio dei Girolamini oggi di proprietà dello Stato e cioè relativo ai 58 fasci dal 171 al 229 fondo Monasteri Soppressi presso l'Archivio di Stato.