Incastonato in un alto anfiteatro di rocce calcaree, proprio a valle del noto monastero benedettino da cui prende il nome, si trova questo piccolo specchio d'acqua che ha tutte le sembianze di un vero e proprio paradiso segreto. Con una ricca vegetazione tipica fluviale, costituita da salici bianchi, pioppi, noccioli e carpini, il laghetto prende colori diversi a seconda dei raggi del sole che filtrano tra i rami del boschetto, creando giochi di luce e combinando i colori sullo specchio d'acqua, ravvivato inoltre da una cascatella.
Storicamente, Plinio il Vecchio racconta che Nerone per costruire la sua villa monumentale fece sbarrare le acque del fiume in tre punti. Si formarono così tre laghetti artificiali, i “Simbruina stagna” menzionati da Tacito, dai quali deriva il nome di Subiaco, ovvero Sublacum o Sublaqueum; il laghetto di San Benedetto è l'unico rimasto dei "Simbruina Stagna". Il nome odierno dello specchio d'acqua è strettamente legato al Santo di Norcia che alla fine del V secolo, fuggito da Roma, si rifugiò in una grotta del monte Taleo e, in seguito, sui resti della villa di Nerone fondò il primo monastero benedettino e altri dodici monasteri affidati poi ai suoi seguaci.Il Cammino di San Benedetto, riconosciuto nella Rete dei Cammini della Regione Lazio con L.R. n.2/2017, ha tra le maggiori attrattive proprio il Laghetto di San Benedetto e questo ha contribuito a renderlo celebre in Italia e all’Estero.
All’interno del Monastero di San Benedetto di Subiaco, il Sacro Speco, viene raffigurato il miracolo di San Placido, che ha come sfondo proprio il Laghetto di San Benedetto (da qui il nome). S. Placido infatti, caduto nelle acque del laghetto neroniano,viene salvato da S. Mauro, raffigurato mentre corre sulle acque del lago in suo soccorso, dietro l’ordine di San Benedetto. Nel 2019 la testata giornalistica nazionale La Repubblica l’ha definito “i Caraibi a due passi da Roma” facendolo rimbalzare su tutte le testate giornalistiche e i siti turistici specializzati (il Corriere, The Roman Post, il Messaggero, Zingarate..) creando un flusso turistico senza precedenti.
In tanti, nell’estate torrida, scelgono l’area «caraibica» tra i boschi lungo la strada che da Subiaco conduce ai monasteri benedettini.
Nel 2019 la testata giornalistica nazionale La Repubblica l’ha definito “i Caraibi a due passi da Roma” facendolo rimbalzare su tutte le testate giornalistiche e i siti turistici specializzati (il Corriere, The Roman Post, il Messaggero, Zingarate..) creando un flusso turistico senza precedenti.