Una struttura, abbastanza compatta, che domina l'abitato e le valli circostanti, risulta costituita essenzialmente da un'imponente torre quadrata, dal vetusto castello affiancato da un grande piazzale e da alcuni notevoli fabbricati privati. La torre, dongione normanno, fu fatta erigere, intorno al 1052, da Roberto il Guiscardo; in seguito fu detta Pallotta, da Guglielmo Pallotta che nel 1262 era signore del borgo. Per la sua struttura massiccia rappresenta uno dei rari esempi di torre quadrata d'origine normanna, simile alla torre dell'Olio di Spoleto e a quella di Castel di Jeri (L'Aquila). Si sviluppa su tre livelli, risalenti a diverse epoche: normanna la parte inferiore, sveva quella centrale e gotica - angioina la superiore: in quest'ultima parte spicca un'elegante bifora. Nel corso dei secoli, la torre è stata restaurata ed in parte modificata; attualmente è sede di esposizione permanente d'opere d'arte del famoso pittore calabrese Franco Azzinari.