IL BORGO SENZA TEMPO
Quando lo vedi da lontano, il profilo di Catino è inconfondibile. Un piccolo borgo arroccato su un ripido declivio. In alto, la Torre pentagonale longobarda; dietro, la grande parete di roccia del Catino, la dolina carsica da cui il paese prende nome; sopra, i boschi dei Monti Sabini.
Quando arrivi a Catino, dal piazzale si gode una vista splendida sul Soratte e sulla Valle del Tevere. Nel borgo si può girare solo a piedi. Quando passi la porta, ai tuoi occhi si aprono sottopassi, piazzette, scale e vicoli in salita. Se fai due passi e alzi la testa c’è la chiesa di Sant’Eustachio appesa sopra di te. E poi ancora altri vicoli e altre scale che salgono verso i ruderi della Rocca con la Torre longobarda.
Con chi verrà a trovarci, saliremo piano per le viuzze del paese, fermandoci qui e là per raccontarne la storia e mostrarne gli angoli più pittoreschi. È il modo giusto per apprezzarlo e per arrivare in alto, alla Torre, senza fiatone.