Una bella e fitta pineta circonda la parte alta di Villacidro e ricopre per intero i versanti del Monte Omo e del Monte Cuccureddu sui quali si adagia la cittadina.
Il manto dei pini è un omaggio all’immenso sacrificio ambientale che questa terra, come l’intera Sardegna, dovette sopportare nei secoli passati. Queste montagne erano un tempo coperte di macchia mediterranea e di boschi di lecci e sughere che vennero completamente distrutti durante il regno sabaudo; il legname servì per alimentare i forni di fusione della vicina fonderia, attiva dal 1743 al 1806.
Nel 1888 l’Amministrazione di Villacidro decise di restituire alle montagne l’antico aspetto e di proteggere la cittadina dalle intemperie del clima, che il disboscamento aveva fortemente inasprito, con la messa a dimora di 500 pini. Venne scelto il pino per la sua crescita veloce, perché è un albero che ha un legno molto leggero e soprattutto perché ha una legna non buona da ardere, in ricordo del sacrificio dei boschi andati in fumo in passato.
Le piantine attecchirono facilmente e in pochi anni crebbero notevolmente di numero. Villacidro ne guadagnò in bellezza e salubrità dell’aria attirando a sé moltissimi villeggianti, soprattutto provenienti da Cagliari, che, nei mesi estivi, qui si rifugiavano per sfuggire alla calura soffocante della città.(Villacidroturismo)