La Loggia sorge nel luogo in cui un tempo in epoca romana si incrociavano il cardo e il decumano di Treviso. La Loggia dei Cavalieri venne costruita sotto il Podestà Andrea Giacomo da Perugia nel 1276-1277. La Loggia era luogo di ritrovo per i nobili e i cavalieri della città, per questo motivo non vi potevano accedere persone di bassa condizione. Oltre a essere luogo di ritrovo e di convegni, essa era anche il luogo in cui i cavalieri giocavano a scacchi. Quando Treviso venne conquistata da Venezia la destinazione della loggia cambiò. Essa cadde in rovina, giunse ad un tale degrado che tante volte si prospettò la sua demolizione, ma ciò non avvenne grazie all'iniziativa e all'intervento dell'Abate Luigi Bailo, venne quindi restaurata tra il 1910 e il 1911. L'edificio fu danneggiato dai bombardamenti nel 1944, in seguito ricostruito con il materiale originario. La loggia è unica nel suo genere in Europa, poichè è una sorta di piazza coperta, di forma quadrangolare, coperta su ognuno dei tre lati da cinque arcate a tutto sesto su esili colonne quadrate in pietra d'Istria. Molte testimonianze la ricordano come uno dei luoghi più belli della città per gli affreschi che la ricoprivano. La data della sua prima decorazione è precisata dalla monumentale iscrizione dipinta sul prospetto nella seconda metà del 1200. Essa proponeva scene tratte dalla tradizione classica , fondamento medievale della nuova cultura. Tracce di questa prima decorazione si possono vedere all'esterno, dove sono rappresentati grandi scudi con stemmi e motivi ornamentali a caratteri romanici nero su bianco, mentre all'interno si possono notare vari motivi rappresentanti figure mostruose o particolari; sulla parete est, ad esempio, è rappresentata una figura nuda verdognola con codino e un naso a proboscide che sta per suonare il corno; oppure una figura seduta con mani sulle ginocchia e gomiti alzati; una specie di Priapo con la lunga barba tirata da un bambino il quale è addentato da un lupo. Agli inizi del 1300 il primo strato di decorazione venne ricoperto e fu scelto un soggetto tratto dall'epopea cavalleresca, il veicolo di cultura preferito nella Marca, ampiamente diffuso in ogni classe sociale. Sopra gli archi sono rappresentati in una fascia coppie di cavalieri al galoppo, mentre nei pennacchi degli archi sono rappresentati fregi del collegio dei nobili. Decorazioni varie (figure di uccelli, cicogne, pellicani, galli pavoni, rameggi, tralci, stemmi del Collegio dei Nobili) si trovano nei sottarchi, nei piccoli rettangoli, sopra le fasce dei cavalieri. Nell'ultimo pilastro a nord-ovest pare si dovesse intravedere un riquadro con grandi figure di guerrieri ritti di fronte. Il motivo per cui nel Trecento venne scelto il tema dei cavalieri era per celebrare la cavalleria trevigiana ed esaltare i Milites.