LA GUGLIA ORSINIANA

SOLETO, LECCE

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LA GUGLIA ORSINIANA
Ma al canto del gallo quattro diavoli rimasero pietrificati ai quattro angoli del campanile. La Guglia Orsiniana, con i suoi oltre 40 m di altezza, rappresenta la sintesi e l'emblema del Comune di Soleto. Fu realizzata nel 1397 da Francesco Colaci di Surbo, su commissione di Raimondello Orsini del Balzo, Conte di Soleto e Principe di Taranto, che fu instrumentum della politica pontificia ostile ai greci: la guglia era considerata come un atto di imposizione formale di un linguaggio esclusivamente latino in una comunità totalmente greca. Oggi la guglia è annoverata fra i monumenti nazionali del nostro paese. La leggenda del filosofo e alchimista Matteo Tafuri ci racconta di streghe che ricamavano febbrilmente la trama delle sculture, mentre schiere di diavoli alati, al lume di fiaccole, trasportavano i massi scolpiti, gli steli di colonne e gli architravi istoriati con l'intento di costruire il campanile in una sola notte; ma al canto del gallo quattro diavoli rimasero pietrificati sogghignanti ai quattro angoli del campanile, sulla balaustra merlettata del terzo piano. Fino al 1600 la guglia fu un campanile in quanto ospitò le campane, che furono poi spostate nella torre campanaria più bassa, al lato orientale della chiesa. L'edificio ha forma quadrata e racchiude in sé ben cinque ordini architettonici. Il piano-base è particolarmente spoglio ma le decorazioni crescono man mano che la torre s'innalza; il primo ordine, privo di finestre, è marcato da una cornice ad archetti trilobi, anche il secondo ordine è privo di finestre ma caratterizzato da una doppia cornice ad archetti trilobi. Nel terzo ordine compaiono le finestre bifore, numerosi motivi floreali, mensole e archi con teste scolpite; ogni bifora è divisa da una colonnina tortile che termina in una decorazione a forma di cuore innestata in un arco gemino trilobato. Il quarto ordine vede la ripetizione di queste decorazioni e le stesse finestre che però sono circondate da una balconata ornata. L'ultimo ordine è costituito da un tiburio ottagonale con una finestra bifora su ogni lato, sormontata da frontoni trapezoidali e colonnine angolari sostenenti leoni alati. Il cupolino conclusivo, precedentemente rivestito di mattoncini verdi e gialli, ed ora di pietra, ha forma sferica e risale al XVIII sec.
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