TORRE FORNASINI – POGGIO RENATICO (FE) Cenni storici Dell'antica torre detta Fornasini, dal nome del suo ultimo proprietario, non esiste una storia definita. Alcuni cenni si trovano nella Guida del Ferrarese del Malaga, ove, alla pagina 446, si legge: Nella vicina torre del podere Fornasini, durante alcuni lavori di muratura, sono stati scoperti interessanti brani di affreschi: staccati e restaurati, ora si ammirano nella Pinacoteca nazionale di Ferrara e sono attribuiti al secolo XVI, di mano dell'Aspertini o del Mazzolino (1964) Si presume che detta torre fosse entrata inizialmente nelle proprietà della famiglia Lambertini, che dal secolo XIII furono signori di Poggio Renatico (il paese fu anche detto Poggio de' Lambertini), con la dote di certa Tomasa Gustavillani sposata in prime nozze dal Marchese Egano. La leggenda vuole che in questa torre, all'epoca detta Torre dei Guastavillani, fu concepita la Beata Imelda, morta a 12 anni, già monaca presso i Domenicani. Dalla ricerca su basi catastali, condotta presso l'Archivio di Stato di Ferrara, è emerso: il fabbricato è individuato al Rettangolo XVI – Sezione I – del Cessato Catasto di Poggio Renatico di cui al Portamappe 38, risalente per convenzione al 1830, con il mappale 314. La sua conformazione planimetrica non corrisponde a quella attuale e questo trova conferma nelle memorie degli anziani del paese che riferiscono vi fossero, accanto alla torre così com'è adesso, un fienile e una barchessa, demoliti negli anni '30 del secolo scorso. Il mappale 314, insieme ad altri, viene iscritto in ditta Fornasini Andrea q.m. Giuseppe alla pagina 48 del Catastino Rustico n°41 e descritto come casa colonica in località Poggio. Non è dato sapere i titoli di provenienza. Ritroviamo il mappale 314 nel registro Matricola Possessori n° 443, in ditta Fornasini Dr. Giovanni, Dr. Cav. E Raffaele e Cav. E Carlo fu Dr. Francesco di Poggio e, precisamente, il mappale 314, insieme ad altri, passano, in data 15 agosto 1888, alla Mutazione 159 in capo a Fornasini Carlo per divisione, ovvero per accettazione di eredità lasciata da Giuseppe Fornasini e susseguente divisione con rogito Francesco Ercolani di Castelfranco in data 23 maggio 1888, registrato a Bologna il 9 giugno al Vol. 171 – N° 3499. Nel Cessato Catasto 1939 – 40 e precisamente nel Registro delle Partite n° 1024, alle pagine 220 –225, in ditta Fornasini Carlo Francesco fu Carlo, al foglio 52, il mappale 157 è fabbricato rurale della superficie di 15.90. Austera, semplice, ma affascinante, risale al XIII secolo, quando aveva per la famiglia Lambertini funzione di avvistamento dei nemici. Le sue mura videro la fanciullezza della Beata Imelde Lambertini, figlia di Egano e Castora Galluzzi, nata nel maggio o nel luglio del 1321. Nel 1320 la famiglia Lambertini soggiornò a lungo a Poggio Renatico e probabilmente vi ritornò nel 1326, quando fu affidata a Egano la custodia della Torre dell'Uccellino. Cresciuta nella fede e nella preghiera, Imelde entrò in convento giovanissima. Il 12 maggio 1333, vigilia dell' Assunzione, in convento erano state celebrate le funzioni e le suore si erano allontanate: lei sola era assorta in preghiera per chiedere la Santa Comunione, quando una luce abbagliante la stordì; riavutasi dallo smarrimento vide sopra di lei sfavillante un'ostia santa. Imelde, in ginocchio, con le mani congiunte, si comunicò e poco dopo la sua anima, ardente di amore e di fede, volava in cielo. Dopo la peste del 1347 e del 1457, i resti mortali della suora subirono traslazioni in vari conventi. Nel 1783 il Marchese Piriteo Malvezzi donò al convento delle suore di Santa Maria Maddalena un'urna per conservare le reliquie della religiosa, vissuta e morta in odore di santità. Dopo la venuta di Napoleone in Italia e gli sconvolgimenti civili e politici che ne seguirono, la sacra urna fu data alla famiglia, fino al 1799, quando fu trasportata nella chiesa di San Sigismondo. La piccola suora