All’inizio dell’XI secolo gli Armeni si insediano a Matera dove una chiesa rupestre, forse un centro monastico, è dedicata a Sancta Maria de Armeniis, testimonianza dell’integrazione di genti diverse in una città che è stata crocevia di culture. La chiesa basilicale fa parte di un cenobio benedettino di monaci armeni. Un alto portale con elegante motivo trilobato introduce nell’ampio cortile su cui si affacciano gli ambienti dell’antico monastero. Il complesso ipogeo ha facciata in muratura di stile tardoromanico movimentato da una serie di arcatelle ogivali e lesene. Sulla controfacciata e sulle pareti laterali si intuiscono tracce di affreschi. La pianta presenta sviluppo longitudinale a una navata con ingresso assiale. Ai lati e subito dopo l’ingresso principale si aprono due ambienti dalla pianta irregolare; a destra della navata una cappella voltata a botte. L’apertura straordinaria si inserisce nel progetto FAI Ponte tra Culture.