La Chiesa di Santa Chiara viene realizzata in ritardo rispetto al monastero omonimo e viene portata a termine alla fine del secolo XVII. Questa chiesa andava ad arricchire il patrimonio artistico della città per le opere in essa contenute: al suo interno infatti, oltre alla crocifissione di Pietro Antonio Ferro, è di grande pregio il dipinto raffigurante l’Immacolata, risalente all’incirca al 1730 e attribuito a Francesco Solimena, il grande pittore tardobarocco napoletano. La Chiesa si articola in un’unica navata rettangolare, coperta da una volta di tipo leccese a spicchi e ornata da un fitto tessuto decorativo di stucchi e volute combinati con motivi floreali. I numerosi altari occupano il vano delle nicchie aperte lungo le pareti. Sull’arcata di ingresso è posta la cantoria, mentre all’esterno l’ampio portale della chiesa è sormontato da un’ edicola con la statua di Santa Chiara.