Il 20 agosto 1907 un manifesto invitava i cittadini di Acquaviva a contribuire alla realizzazione di un'elegante ed artistica "cassarmonica". Si voleva onorare il Gran Concerto Bandistico della città premiato con numerosi successi in diverse zone d'Italia. Del lavoro furono incaricati ufficialmente i fratelli titolari della ditta Bellini di Bari, su proposta del canonico don Ernesto Tisci e sotto la direzione dell'ing. Vincenzo Cirielli. L'opera, realizzata in cemento armato, è maestosa e solenne: una grande cupola è sorretta da otto robuste colonne. Una grande scultura raffigurante di Santa Cecilia e musici impreziosisce il frontone centrale. Sui capitelli delle colonne i medaglioni accolgono le riproduzioni dei profili dei più grandi musicisti pugliesi. Una grande scritta in caratteri romani domina il fascione che la percorre: LAETARE ET DISCE (dal sito del Comune di Acquaviva delle Fonti).