gardella

L'OSPEDALE E LA CHIESA DI IGNAZIO GARDELLA

ALESSANDRIA

Condividi
L'OSPEDALE E LA CHIESA DI IGNAZIO GARDELLA

anno censimento

2020

numero voti

30,391

posizione classifica

1

stato del progetto

Approvato

tipologia

Restauro

Precoce esempio di architettura razionalista opera prima del grande architetto Ignazio Gardella

La chiesa sorge nel parco annesso all’ex sanatorio antitubercolare Vittorio Emanuele III, ora Centro Riabilitativo Polifunzionale a Alessandria. Il cantiere del sanatorio – costruito in una zona di campagna al di là del Tanaro, in un momento storico in cui la tubercolosi rappresentava una grande emergenza sanitaria - prende avvio negli anni Venti del Novecento e assiste a un passaggio di testimone tra l’ing. Arnaldo Gardella e il figlio ventiquattrenne Ignazio (1905-1999), di cui la chiesa rappresenta la prima opera. La morte prematura del padre costringe il futuro ingegnere a subentrare nello studio di progettazione paterno e a cimentarsi con i primi progetti. Il primo incarico arriva all’interno del complesso del sanatorio: la piccola chiesa deve l’impianto planivolumetrico al progetto di Arnaldo Gardella, ma Ignazio la plasma secondo un lessico innovativo, intriso di riferimenti internazionali e che si discosta, senza rinnegarlo, dal codice novecentista paterno. La piccola chiesa è caratterizzata da una rigida simmetria mirata a tenere separati gli uomini dalle donne, nel rispetto della normativa dell’epoca: due distinti ingressi portano all’interno, dove un massiccio muro suddivide longitudinalmente la navata. Insolitamente, la planimetria è contraddistinta dai muri perimetrali che convergono verso la zona presbiteriale dove il muro absidale presenta dei “tagli” nella muratura a introdurre suggestive lame di luce. L’altare è illuminato zenitalmente da un lucernario circolare. Il lessico adottato riassume gli stilemi razionalisti: la copertura è piana e priva di cornicioni, il deambulatorio che ricalca la zona absidale si poggia su esili colonnine con struttura metallica, i prospetti, denudati completamente da qualsiasi elemento decorativo aggiunto. Ma è la torre campanaria l’elemento che maggiormente caratterizza l’edificio. La parte terminale è completamente svuotata e lascia spazio a un traliccio in cemento armato che trova nella funzione di sostenere la campana, la ragione della sua forma.

gardella
gardella
ospedale gardella
Gardella
Gardella
Gardella
Gardella
Gardella
Questo luogo è stato votato anche nel:
Censimento 2022

548° Posto

47 Voti
Censimento 2020

5° Posto

30,391 Voti

L'OSPEDALE E LA CHIESA DI IGNAZIO GARDELLA

ALESSANDRIA

Condividi
L'OSPEDALE E LA CHIESA DI IGNAZIO GARDELLA
In Alessandria, il parco annesso all’ex sanatorio antitubercolare Vittorio Emanuele III, ora Centro Riabilitativo Polifunzionale Teresio Borsalino, custodisce un edificio “prezioso”, un precoce esempio di architettura razionalista. Il cantiere del sanatorio si dipana negli anni venti del Novecento e assiste a un forzato passaggio di testimone tra il padre Arnaldo Gardella (progettista dell’intero complesso con il collega di studio Luigi Martini), e il giovane figlio Ignazio. La morte prematura del padre costringe il futuro ingegnere a subentrare nello studio di progettazione paterno e a cimentarsi con i primi progetti. Il primo incarico arriva all’interno del complesso del sanatorio: la piccola chiesa deve l’impianto planivolumetrico al progetto di Arnaldo Gardella, ma Ignazio la plasma secondo un lessico innovativo, intriso di riferimenti internazionali e che si discosta, senza rinnegarlo, dal codice novecentista paterno. Sono anni di grande dibattito sul futuro della cultura architettonica in un momento storico cruciale: le nuove generazioni reclamano un ruolo da protagonisti nell’architettura italiana ed europea e vorrebbero estromettere i “maestri” accusati di essere troppo legati a lessici tradizionali e poco inclini all’uso dei materiali più moderni quali il cemento armato. Nel complesso del sanatorio l’incontro/scontro tra le due generazioni si materializza nelle architetture progettate dal padre, con Martini, e portate a conclusione dal giovane figlio. La piccola chiesa è caratterizzata da una rigida simmetria mirata a tenere separati gli uomini dalle donne, nel rispetto della normativa dell’epoca: due distinti ingressi portano all’interno, dove un massiccio muro suddivide longitudinalmente la navata. Insolitamente, la planimetria è contraddistinta dai muri perimetrali che convergono verso la zona presbiteriale dove il muro absidale presenta dei “tagli” nella muratura a introdurre suggestive lame di luce. L’altare è illuminato zenitalmente da un lucernario circolare. Il lessico adottato riassume gli stilemi razionalisti: la copertura è piana e priva di cornicioni, il deambulatorio che ricalca la zona absidale si poggia su esili colonnine con struttura metallica, i prospetti, denudati completamente da qualsiasi elemento decorativo aggiunto, trovano nel candore dell’intonaco, l’elemento maggiormente caratteristico. Ma è la torre campanaria l’elemento che maggiormente caratterizza l’edificio e che denuncia, in maniera forte e perentoria, l’adesione a un nuovo modo di “fare architettura”. La torre è posta in facciata e ne diventa l’unico elemento peculiare. La parte terminale è completamente svuotata e lascia spazio a un traliccio in cemento armato che trova nella funzione di sostenere la campana, la ragione della sua forma. Il tema della struttura a traliccio, tornerà dopo pochi anni nell’architettura gardelliana, e in particolare nella Torre per la piazza del Duomo a Milano (1934), progetto non realizzato, ma tra i più importanti del razionalismo italiano.
Campagne in corso in questo luogo
Storico campagne in questo luogo
I Luoghi del Cuore
2020, 2022

News

Dal territorio

Al via i lavori di messa in sicurezza della chiesa di Ignazio Gardella ad Alessandria

2023-09-13

Grazie a “I Luoghi del Cuore” partono i lavori per mettere in sicurezza la chiesa di Ignazio Gardella ad Alessandria – opera prima del grand...
Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te