Il concorso del 1933, per la costruzione del Regio Istituto Tecnico, tra viale XVIII Ottobre (già viale Belgio, attuale viale della Resistenza) e corso Garibaldi, viene vinto da Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, due tra i più illustri esponenti del movimento moderno in Italia.
Pensato come una doppia T, con le aule esposte a est, per una migliore illuminazione mattutina e a ovest gli spazi comuni e di rappresentanza, si configura come una delle soluzioni più avanzate per l’edilizia scolastica di inizio secolo. Si tratta infatti di uno tra i pochi casi pavesi di scuola non collocata in un palazzo preesistente, ma edificata con una attenzione specifica alle funzioni didattiche, che non possono mai essere svincolate da quelle di rappresentanza. L’atrio luminosissimo, gli scorci prospettici, l’ampiezza degli ambienti di rappresentanza conferiscono, pur nell’assenza di linguaggi decorativi specifici, un senso di solennità e di imponenza davvero efficace.