ISOLA MAL DI VENTRE

CABRAS, ORISTANO

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ISOLA MAL DI VENTRE
L'Isola di Mal di Ventre è uno stretto e lungo scoglio granitico piatto, di una superficie di circa 80 ettari che reggiunge un'altezza massima sul mare di circa 18 metri, situato a cinque miglia marine, ossia poco più di nove chilometri, dalla costa del Sinis. Le piccole spiagge e calette dell'isola sono veri e propri paradisi naturali, sabbiose ed isolate, incontaminate ed ove è facile avvistare tortore, gabbiani e cormorani. Tutte le pittoresche calette dell'isola sono facilmente raggiungibili in barca dalla terraferma. Si ritiene che quest'isola rappresenti l'ultimo residuo di un esteso affioramento granitico, che in tempi remotissimi fiancheggiava tutta la costa occidentale della Sardegna, differenziandosi dal tratto costiero antistante, che è costituito invece da roccia calcarea, e costituisce un ambiente particolare, caratterizzato da una distesa di prati con bassi cespugli che la ricopre, e naturalmente dalla estrema solitudine che vi regna. L'isola è stata frequentata già in epoca preistorica, quando si ritiene che le popolazioni si siano spinte sino all'isola per l'abbondanza di pesci. di quel periodo rimane un nuraghe situato sulla spiaggia rivolta verso la Sardegna. Altri resti risalgono al periodo punico ed a quello della dominazione romana, come alcuni ruderi e resti di muraglioni, argini e pozzi per la raccolta delle acque. Nel periodo medioevale l'isola fu meta dei pirati saraceni, mentre l'unica presenza in tempi moderni è stata quella dei pastori che in inverno traghettavano sull'isola le loro greggi. L'isola è ufficialmente disabitata, oggi sull'isola non sono presenti insediamenti umani, vi regna la solitudine e visitandola si provano sensazioni incredibili, al punto di aver fatto diventare l'isola di Mal di Ventre una delle principali mete di quanti vogliono trascorrere una giornata lontano del resto del mondo in una dimensione da favola. È opportuno raggiungere l'isola d'estate, solo se il mare è calmo, con imbarcazione propria o con barconi o gommoni, da diverse spiagge del Sinis, principalmente da quella di Putzu Idu. Non esistendo ne porto ne pontile sull'isola, il trasbordo dai barconi o gommoni avviene direttamente in acqua, per cui sembra di tornare indietro nel tempo, fino a un tipo di turismo databile alla metà del ventesimo secolo. In ogni caso, quando ci si reca sull'isola, è utile portare con se l'ombrellone, dato che l'isola è priva di vegetazione alta, oltre ad ampie riserve di acqua potabile che non presente nell'isola, cibo in quantità superiore al consumo prevedibile e indumenti per coprirsi, in quanto, se si alza il maestrale, non si può escludere un inatteso prolungamento del soggiorno. Si raccomanda di non visitare l'isola in primavera, soprattutto tra marzo e maggio, nel periodo di nidificazione degli uccelli marini, e di non abbandonare, nella propria visita all'isola, alcun tipo di rifiuti, dato che in essa non è presente alcun servizio di pulizia.
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