ISOLA DEL LAZZARETTO NUOVO

VENEZIA

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ISOLA DEL LAZZARETTO NUOVO
Posta all'ingresso della Laguna, a tre chilometri circa a nord-est di Venezia, l'isola fin dall'antichità ha avuto probabilmente una funzione strategica a controllo delle vie acquee verso l'entroterra. Reperti archeologici vi testimoniano la presenza umana già dall'età del bronzo, mentre il primo documento scritto risale al 1015: un atto notarile dove l'isola è chiamata "Vigna Murada". Alla fine dell’XI secolo l’isola divenne proprietà dei monaci benedettini di San Giorgio Maggiore ed era circondata da saline. Nel 1468 con decreto del Senato della Serenissima fu istituito nell'isola il secondo Lazzaretto del mondo, con compiti di prevenzione dei contagi, detto "Novo" per distinguerlo dall'altro già esistente vicino al Lido (detto “Vecchio”), dove invece erano ricoverati i casi manifesti di peste. L’isola divenne la soglia di Venezia: luogo di “contumacia” (quarantena) per le navi che arrivavano dai vari porti del Mediterraneo. Il principale edificio dell’isola, il cinquecentesco Tezon Grande, lungo più di 100 metri (il più grande edificio pubblico di Venezia dopo le Corderie dell'Arsenale), conserva ancora molte scritte e disegni originali. Durante il dominio napoleonico e sotto quello austriaco, fu utilizzata invece per scopi militari ed entrò a far parte del sistema difensivo lagunare. Usata dall'esercito italiano fino al 1975 e quindi dismessa, oggi di proprietà del Comune di Venezia, negli ultimi 40 anni l'isola è stata recuperata dall'abbandono e riportata alla collettività dalle associazioni Ekos Club e Archeoclub d'Italia Sede di Venezia, che, nell’ottica del progetto "Per la rinascita di un'isola" di tutela e valorizzazione e in collaborazione con enti e università locali e internazionali, oltre alla guardiania e alla manutenzione, ne hanno allestito il percorso museale e naturalistico, organizzano visite guidate e workshop, incontri e mostre con particolare riferimento alle caratteristiche storiche e ambientali, alla cultura e alle tradizioni lagunari e marinare. Nel corso degli anni sono stati raggiunti importanti risultati, come i restauri degli edifici storici a cura del Ministero Beni Culturali, gli interventi del Magistrato alle Acque, la realizzazione di un approdo Actv, un moderno impianto di biofitodepurazione, gli allacciamenti Enel e Vesta. Oggi il Lazzaretto Nuovo fa ormai parte del circuito museale cittadino e accoglie studiosi e migliaia di visitatori ogni anno da tutto il mondo. Conosce anche un uso governativo, ospitando il Deposito per materiali archeologici di provenienza lagunare della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto.
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