Le origini L´isola di Ventotene si formò circa un milione e duecentomila anni fa in seguito a una serie di eruzioni vulcaniche che ne caratterizzarono la natura tufacea delle rocce. Le tracce più antiche della presenza umana risalgono al XVII secolo a.C. e ci testimoniano di un piccolo insediamento composto essenzialmente di capanne. L'epoca imperiale La fama di Ventotene crebbe in epoca imperiale quando l´isola divenne luogo d´esilio per patrizi caduti in disgrazia; l´ospite più illustre di quegli anni fu certamente Giulia, dissoluta figlia di Augusto che fu mandata a vivere nella splendida villa isolana, (esistono tutt'ora resti archeologici), per nascondere la sua sconveniente condotta di vita. Proprio in quegli anni cominciò l´interessante sviluppo edilizio dell´isola con lo sfruttamento delle rocce tufacee che risultavano molto facilmente scavabili e modellabili. Fu così creato il porto, completamente scavato nel blocco di roccia che digradava verso il mare: un bacino molto sicuro perchè protetto naturalmente da una ampia parete rocciosa. Furono create allo stesso modo cisterne, peschiere, depositi, rifugi e soprattutto una maestosa villa imperiale che ospitava di volta in volta i nobili mandati al confino. L'insediamento dei Borbone Alla caduta dell´Impero Romano la maggior parte di queste strutture furono abbandonate al degrado perchè la popolazione lasciò l´isola in seguito alle incursioni dei corsari. Ventotene restò disabitata per diversi secoli fino a quando i Borbone di Napoli non ne presero a cuore le sorti e pian piano ne favorirono il popolamento trasferendovi diverse famiglie di Ischia. I Borbone favorirono anche la costruzione di nuove strutture quali l´odierno porto, la chiesa di Santa Candida, il Castello e il carcere sulla vicina Santo Stefano. Il porto Romano Appena sbarcati a Ventotene ci si presenta di fronte lo straordinario spettacolo dell'antico porto romano, interamente intagliato nel tufo. E' la prima sorpresa, la più singolare, di questa isola meravigliosa. La cosa più evidente del porto romano è la fuga di arcate sulla destra, intagliate nel banco roccioso, che corrispondono ad altrettanti ripostigli. Sulla sinistra invece, il porto è protetto dal mare da un perimetro anch'esso di tufo. Tutto il complesso è stato ricavato asportando circa 60.000 metri cubi di roccia dal banco tufaceo originario! Accanto all' imboccatura del porto, orientata a Levante, è chiaramente visibile una cavità con apertura in alto che conteneva le catene con cui veniva chiuso il porto in caso di pericolo o di mare particolarmente mosso. Di fronte si allunga il Pozzillo, costruito per lo sfiato della risacca e usato come luogo di alaggio per barche. Tra l'imboccatura del porto, la peschiera e il pozzillo sono distribuite tre bitte intagliate direttamente nel tufo e usate dai romani ( e tuttora ) per ormeggiare le navi. Poco prima di arrivare al Pozzillo, si apre una bella sequenza di rampe costruita durante il riassetto urbanistico dell'isola voluto dai Borboni, che porta alla piazza della Chiesa e alla parte abitata di Ventotene.
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