Con un decreto regio del 1928 il re Vittorio Emanuele III dispose l’aggregazione al Comune di Rho di Mazzo Milanese, Terrazzano, Lucernate e Passirana (oggi frazioni di Rho). Oltre a un aumento della popolazione (circa 7.000 abitanti) questo comportò il trasferimento di tutti i documenti e dei dipendenti dei singoli comuni soppressi, con il conseguente collasso della piccola sede del municipio rhodense. Per questo nel 1929 si decise di costruire un nuovo e prestigioso Palazzo del Comune che potesse ospitare tutti gli uffici e far fronte alle necessità di una cittadina che poteva contare:
La relazione allegata al Progetto ci racconta la scelta di uno stile architettonico eclettico, che richiamasse il Romanico Lombardo evidenziando come “quello stile ebbe qui la sua culla e che per la sobrietà e la semplicità delle sue linee ben si addice all’austerità di un palazzo municipale.”