Il mulino costituiva gia' all'epoca il piu' importante complesso per la molitura di cereali, legumi e frutti essiccati dell'alto corso dell' Arroscia. Inizialmente era di proprieta' della Comunita' di Mendatica, la Repubblica di Genova ne disciplinava l'uso e ne controllava la derivazione d'acqua. Successivamente passò ad una famiglia di mugnai del luogo, il cui ultimo erede lo mantenne operativo fino agli anni sessanta. L'edificio del mulino e' di modeste dimensioni ma articolato in tre aree: il seminterrato conserva le antiche macine, il granaio e un piccolo magazzino, il piano terra si presentava diviso in due vani ognuno dei quali servito da un ingresso, mentre una scaletta di legno collega la sala principale al granaio. Il primo piano era affiancato da un disimpegno che fungeva da collegamento con la stanza sottostante tramite una scala apposita, all'esterno dell'adiacente granaio, diviso in piano terra e primo piano, e' visibile la ruota con i rispettivi ingranaggi.