Nel 1935, dopo circa tre anni di lavori, viene inaugurato il Tubercolosario della città di Ragusa, da pochissimi anni elevata a capoluogo di Provincia.
Una struttura sanitaria realizzata per ricoverare e curare i malati di tubercolosi, malattia sociale che mieteva moltissime vittime. Il nuovo sanatorio venne costruito con moderni criteri fissati da studi scientifici: ampie terrazze esposte al sole per le passeggiate, un ampio giardino popolato, una certa distanza dal centro, ma facilmente raggiungibile. Il tutto sopra le storiche "latomie" di Cava Gonfalone, da dove venne estratta la pietra bianca da costruzione con la quale si costruì la nuova città post-terremoto.