Le Case del Biviere, di proprietà della famiglia Borghese, una tra le più illustri e antiche famiglie italiane, si trovano a metà strada tra Catania e Siracusa, nel territorio di Lentini.
Il luogo, oggi dichiarato d’interesse storico-artistico-architettonico particolarmente importante dal Ministero dei Beni Culturali, ospitava l'antico Lago del Biviere, le cui origini vengono addirittura fatte risalire ad Ercole, figlio di Giove, il quale creò il Lacuus Herculeus per la Dea Cerere che aveva bisogno di acqua per le sue messi. Nei secoli il lago cambiò nome in Veverè o abbeveratoio di greggi e vivaio di pesci, poi Beverè e infine Biviere.
Dopo secoli di prosperità in quanto il lago era assai pescoso, l'imperversare della malaria rese malsane queste zone che, a partire dalla fine del XIX secolo, furono interessate da un'imponente opera di bonifica ultimata solo alla fine degli anni '50. Nel 1968, insieme ai loro 4 figli, i Principi Scipione e Maria Carla vi si trasferirono con l'idea di creare un'azienda agrumicola.
All'interno del feudo si trovano ancora oggi la Chiesa dedicata a Sant'Andrea e due grandi corpi abitativi oltre ad un Giardino esotico-mediterraneo di circa 2 ettari.
La Casa principale risale al XVI secolo ed è posta di fronte all'antico molo dove un tempo sorgevano i caseggiati usati come centrale della pesca. Conosciuta anche come Villa Borghese, fu costruita sicuramente prima del 1693 anno in cui il terremoto che colpì la Sicilia orientale ne danneggiò le facciate. Ubicata perpendicolarmente al viale di accesso, si articola secondo uno schema planimetrico a "L".
Lungo il viale di accesso ad est della Casa padronale, si trova la Cappella dedicata a Sant Andrea, patrono dei pescatori, che venne ricostruita nel 1694 immediatamente dopo al terribile terremoto.
Infine, proseguendo verso nord lungo il viale di accesso, vi è la locanda dei Cacciatori, realizzata dopo il 1693, posta su due livelli, che ha mantenuto intatta la struttura interna tipica degli "alberghi" dell'epoca.
Davanti alla Casa dove si lavorava il pesce vi è l'antico porto che, vuotato dalle sue acque, si trasformò grazie a Miki Borghese in un "verdant harbour", come scrisse un visitatore irlandese architetto di giardini. Gli antichi moli infatti, costruiti con grossi blocchi di pietra bianca estratti dalle cave di tufo circostanti, furono i primi a essere recuperati per accogliere una ricca collezione di succulente.
Il Giardino nacque dal nulla, o meglio, da ciò che era rimasto dopo le faticose e lunghe opere di prosciugamento del lago. Fu proprio la Principessa Miki che con grande amore, passione, dedizione e tenacia iniziò a piantare le prime piantine in un luogo assai inospitale, desolato, fatto solo di pietre e polvere. Grazie all'amore, al ricco suolo prima ospitante un lago, e al sole e luce di Sicilia, in pochi anni il Giardino prese vita.
Nel 1988 il Giardino ebbe l'onore di essere visitato dalla Regina Madre di Inghilterra, che chiese espressamente di vederlo. L'ammirazione della Sovrana fu tale da indurre i Principi Borghese a rendere visitabile il "giardino che non c'era".
Il Giardino del Biviere è divenuto oggi un lussureggiante giardino mediterraneo dove convivono in armonia forme autoctone e neutralizzate. Le austere sagome delle piante grasse che riconducono alle sculture rinascimentali, si alternano infatti, alla leggerezza del Gelsomini e del Plumbago che richiamano, invece, la spontaneità e naturalezza dei giardini inglesi.