Immerso in un incantevole scenario tra ulivi secolari, dominante un'amena vallata, si erge, discreto, nonostante la sua austerità, il castello di Serragiumenta, posto in una delle contrade più feraci del territorio di Altomonte (CS). Nella prima metà del XIVsec., Filippo Sangineto, illuminato signore di Altomonte, detto allora con nome arabo Brahalla, per motivi di carattere militare ed economico, enucleò nel suo feudo ben dodici suffeudi, consolidando così le strutture medievali: ogni suffeudo era costituito da un' apprezzabile estensione del territorio di cui il suffeudatario aveva la gestione e l'usufrutto, non la proprietà; per il che pagava al titolare del feudo una tassa chiamata adoha che Filippo Sangineto mutò ben presto da pecuniaria in servizi idonei a ricacciare eventuali attacchi nemici, ogni volta che il campanone di Santa Maria della Consolazione, suonando a distesa, chiamasse a raccolta i militi, sia a cavallo che appiedati, a convergere sul posto per affrontare il nemico. Ciò risultò molto positivo, perchè, tranquillizzando la popolazione rurale, indusse i suffeudatari a realizzare nel proprio territorio una dignitosa residenza per sè e abitazioni in muratura per i familiari che vi risiedevano, ma anche strutture solide per il ricovero degli animali, depositi per la derrate e non ultimo un adeguato edificio sacro per il culto.. Ogni suffeudo forniva a tutti gli altri i suoi prodotti migliorando ,così, l'asfittica economia curtense medievale. Il feudo di Serragiumenta, assegnato a Ruggero Policastrello, uomo di fiducia del conte Filippo Sangineto,era rinomato per l'allevamento dei cavalli di buona razza, che sarebbero serviti all'occorrenza ai vari suffeudatari. E allora il feudo ebbe il nome di Serra della giumenta. I Sanseverino, principi di Bisignano e conti di Altomonte,succeduti ai Sangineto, vi eressero un sontuoso castello, in vista dello Jonio e del Pollino. Alcuni di essi , amanti della quiete dei campi, ne fecero la loro residenza estiva; ampliarono il castello e resero più dignitosa la cappella antistante, dove la domenica affluivano anche i lavoratori della zona. Nel 1570, Silvio Campolongo,già Montiere maggiore del Principe di Bisignano, acquistò,da esso Principe, i suffeudi di Serragiumenta e il casale di Acquaformosa, per ducati 14.OOO,passati successivamente in eredità a Muzio, suo figlio, barone di Acquaformosa, ammiratore e protettore di Tommaso Campanella in quell'anno 1589 in cui il filosofo domenicano di Stilo dimorò in Altomonte. Nel 1618 il feudo passa a Orazio, figlio di Muzio .Nel 1668 il feudo fu sequestrato e venduto all'asta al dott.Gennaro Matteo, per ducati 4584.Nel 1730,il feudo lo ritroviamo in possesso dei Sanseverino, come si evince dalla Platea dei beni spettanti all'abate Francesco Sanseverino : Feudo seu corso detta Serra della Giumenta di moggi 1570...descendit per mancam, seu serram limitem mediantem cum terris mag.ci D.Antonij Campilongo de Gaetano ferit ad limitem magnum, et proprie ubi adest quidam lapis fabricatus in terra cum insigni gentilitio dicti R.mi Abbatis erga eius feudum; et cum literis S e G, erga alias terras S.ti Jacobi a quo lapide, iuxta eosdem terras S.ti Jacobi versus siroccum per passus nonagintaduos, ferit ad alium lapidem cum eodem insigni gentilitio et literis,et a dicto secundo lapide semper iuxta dictas terras S.ti Jacobi per quandam viunculum veniente a S.to Caloiro ferit ad alium lapidem fabricatum in terra dicta Limpidina, seu Petrosa, et a dicto lapide per limitem, limitem magnum mediante cum dictis terris Sancti Jacobi ferit ad viam publicam veniente ab aqua de Lissa...In detto feudo c'è una vigna con torchio, con palazzo consistente in due nuovi membri, con cappella avanti detto palazzo, e con stalla sotto l'atrio di detto palazzo a levante e con gallinaro di fabbrica. Con l'eversione feudale,il castello passò a privati. La facciata esterna presenta, lateralmente, due torri cilindriche merlate; due scale simmetriche portano al loggiato ester