IL CASTELLO DI ROCCALANZONA, L'ANTICA ROCHA LEONE

MEDESANO, PARMA

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IL CASTELLO DI ROCCALANZONA, L'ANTICA ROCHA LEONE

LA STORIA: I ruderi del castello di Roccalanzona si elevano su una rupe ofiolitica a 497 m s.l.m., visibile da un ampio tratto delle valli del Taro e del Ceno. Il castello era presente sicuramente nell’XI secolo. Infatti, il primo documento in cui viene attestata la presenza di un castrum, è del 4 luglio dell’anno 1028. È una vendita di numerose terre, chiese, castelli tra i territori di Parma e Piacenza. Protagonista è una donna Ildegarda. Ma chi è questa potentissima donna? Dopo quattro secoli incontriamo a Roccalanzona un’altra figura tanto importante quanto nobile nell’animo Pier Maria Rossi che dopo la morte del padre Pietro, nel 1438, è suo figlio, assume le redini del casato. Tra 1448 e 1460 Pier Maria fa costruire il castello di Torrechiara, dove nella Camera d’ Oro, Benedetto Bembo affrescò, intrecciati alla storia d’amore tra Bianca Pellegrini e Pier Maria Rossi, i 24 castelli appartenuti a Pier Maria Rossi, e tra le quattro vele, troviamo il castello di ROCHA LEONE, che compare per la prima volta con tale denominazione. Anche “Maria Longa” viene dipinta ai piedi del castello e nominata nel dipinto, prova di grande importanza religiosa, mistica, militare e commerciale. Oltre all’affresco del Bembo, anche Gherardo Rustici, poeta piacentino, ci accenna al castello di Roccalanzona. Esso lo menziona nel 1463 nella “CANTILAENA PRO POTENTI D. PETRO MARIA RUBEO […]” e ne parla così: “Poi rocha leona forte in vere...”. Dopo la morte di Pier Maria Rossi (1 settembre 1482) il il castello di Roccalanzona iniziò la sua lenta e inesorabile decadenza. Nel 1666, con il rogito Pisani, il Castello di Roccalanzona, insieme ad altre proprietà dei Rossi, venne venduto dal Conte Scipione Rossi, travolto dai debiti, alla Camera Ducale di Parma. Nel rogito il Castello viene così descritto: “La rocca o casa, che altre volte serviva di habitazione al sig. feudatario, è posta sopra l’alto scoglio di un sasso al quale si sale per ultimo a piedi; questa è tutta cadente e rovinosa, et in gran parte del tutto caduta, massime per le cose di dentro.” Attualmente è di proprietà della Comunità di Betania e in comodato d’uso all’Associazione Rocha Leone. (Bibliografia di riferimento: Cerocchi S, Roccalanzona Castello, Chiesa e l’Epigrafe del Primo Giubileo. Ildegarda I.D. 1028. Novità in Camera d’Oro e il castello di “Sancto Andrea”, II edizione ampliata, Parma 2023) Per saperne di più: https://www.rochaleone.it/

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