La dimora dei Rodinò di Miglione (oggi Villa Niglia), edificata intorno alla seconda metà del XVIII sec. nel suffeudo di Sant’Antonio di Cittanova (RC), si erge, imponente, su di un piccolo poggio che domina i pianeggianti terreni coltivati e si apre sul golfo di Gioia Tauro. La villa, edificata su tre livelli (inglobando i resti di una costruzione precedente), con annessa cappella dedicata a Sant’Antonio Abate, con accesso anche dall’esterno e aperta al culto pubblico, è circondata da un giardino a più quote delimitato da un alto muro di recinzione e con quattro portali di accesso. Intorno alla Villa vi sono gli edifici connessi alle attività produttive e un mulino con acquedotto sopraelevato su archi. All’edifico, abbandonato, è stata data nuova vita alla fine del secolo scorso dallo scultore Giuseppe Niglia (1934-2011) e la Villa oggi ospita, come Casa Museo,un’interessante collezione delle sue opere. La massima espressione artistica di Niglia si realizza nell'arte sacra.