Colline novaresi è l'area di territorio collinare della Provincia di Novara, famosa per la rinomata produzione vitivinicola, situata a Nord rispetto al capoluogo, nella parte centrale della Provincia, e delimitata dai fiumi Sesia ad Ovest e Ticino ad Est e confinante a Nord con il Vergante. L'altitudine è compresa tra i 190 e i 470 m s.l.m. La viticoltura nel territorio ha tradizioni antichissime, praticata da molti secoli grazie al microclima favorevole, dovuto alla vicinanza del Monte Rosa, ai monti della Valsesia e ad un terreno composto da argille, sabbia e ciottoli. Pianalti di origine fluvio glaciale e dai venti eolici "catabatici" dei ghiacciai. La viticoltura non è costituita solo da filari: la "maggiorina" novarese è infatti un metodo di coltivazione raro. Il nome deriva dal tradizionale sistema di impianto esistente da secoli, formato da viti unite a fasci che si sviluppano ai quattro punti cardinali. Questo sistema chiamato “maggiorina” venne perfezionato dall'Arch. Alessandro Antonelli nativo a Maggiora, comune della zona di produzione Boca DOC. La tecnica della coltivazione della vite a "maggiorina" era realizzata piantando 3 o 4 viti molto vicine, al centro di un quadrato di circa quattro metri per lato. I lunghi tralci si allungavano verso l'esterno. Fu l'Arch. Antonelli, progettista della Mole di Torino, a modificare la forma della "maggiorina". Tenendo conto dell'inclinazione dei terreni e del peso dei tralci carichi d'uva, definì il giusto grado d'inclinazione dei pali di sostegno, in modo che potessero sostenere le viti senza rischi. Oggi alcuni produttori mantengono nelle vigne più vecchie il sistema a "maggiorina", il cui svantaggio è il costo di lavorazione e l'impossibilità di utilizzare macchine agricole. Tutto il lavoro sulla vite deve essere effettuato a mano. La "maggiorina" questo raro metodo di coltivazione della vite, regala un grande fascino al territorio dell'Alto Piemonte.
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