Villa Borghi, oggi trasformata in Grand Hotel, sorge sul dolce pendio che scende verso il lago e appartiene al periodo delle grandi ville romantiche. È il risultato di ampliamenti e modifiche che l’architetto Paolo Cesa Bianchi opera a partire dal 1860 su un edificio più antico utilizzando, nel clima eclettico del tempo, forme di sapore rinascimentale.
La villa ha una pianta a doppia T. La facciata principale ha finestrature modanate in pietra arenaria chiara e si conclude con una sorta di timpano affiancato da balaustre; i prospetti laterali hanno semplici aperture con cornici in pietra e a stucco. I saloni della villa hanno pavimenti in seminato alla veneziana, controsoffitti a cassettoni in legno decorato, capitelli e modanature in gesso nella tradizione degli stuccatori varesini. L’ampio parco, impostato in parte secondo la moda romantica e in parte secondo un’arte giardiniera di sapore estremo-orientale, offre scorci molto suggestivi.