Un intervento di restauro ha riportato alla luce l’impianto tardo settecentesco del giardino, ricostruibile grazie ai documenti dell’epoca e alle testimonianze fotografiche degli inizi del ‘900. Presenta le caratteristiche tipiche dei giardini e dei chiostri diffusi in area napoletana soprattutto durante il periodo Barocco: quadrati d’erba divisi da vialetti lastricati con mattoni, un pozzo centrale, alberi da frutto e piante ornamentali con essenze aromatiche, colonne -tutte originariamente intonacate e che sorreggevano un pergolato su traverse di legno. Caratteristico è anche l’utilizzo di maioliche visibili all’ingresso del giardino –tra i due archi- e nei sedili in muratura intorno al pozzo. Dai documenti sappiamo che il giardino era arricchito da due fontane ornamentali. Una di queste si trovava nell’ ambiente absidato visibile sul lato sud del giardino. Questo spazio rappresentava il cosiddetto ninfeo, elemento caratteristico dei giardini all’italiana dal Rinascimento in poi.