Villa Aurea fu la residenza, dal 1925 al 1932, del capitano dell’esercito inglese Sir Alexander Hardcastle, che venne nel 1921 ad Agrigento, all’epoca Girgenti, per godere dei benefici influssi del clima mite e per ammirarne il patrimonio archeologico, come avevano già fatto in precedenza numerosi viaggiatori stranieri tra cui J.W. Goethe. Egli, infatti, decise di fissare la propria residenza in questa città, dove visse sino alla sua morte avvenuta nel 1933. A tal fine il capitano acquistò una splendida villa di campagna, situata tra il Tempio della Concordia e quello di Ercole, che denominò Villa Aurea perchè vicina all'omonima porta delle fortificazioni antiche. Il giardino della villa, ricco di vegetazione, si sovrappose in parte alla necropoli paleocristiana di cui sono visibili due ipogei e alcune tombe (III-VI sec. d.C.). Hardcastle fu un appassionato ed instancabile ricercatore dei monumenti della Valle dei Templi e finanziò numerosi scavi archeologici condotti in stretta collaborazione con l'archeologo Pirro Marconi. Grazie alla sua iniziativa furono rialzate otto colonne del Tempio di Ercole e furono messi in luce i resti del "baluardo a tenaglia" presso le fortificazioni greche di Porta I, delle fondazioni del Tempio di Demetra sotto la chiesa medievale di San Biagio, del Santuario delle Divinità Ctonie nella Collina dei Templi, come pure furono demolite le case coloniche fondate sul Tempio di Asclepio (Esculapio) e su quello di Vulcano. Alla sua morte, avvenuta nel 1933, Hardcastle fu sepolto nel cimitero agrigentino di Bonamorone, secondo il suo desiderio, nel punto più vicino al tratto di cinta muraria da lui portato alla luce e alla sua amatissima Valle.
Oggi Villa Aurea è sede di alcuni uffici tecnici e di rappresentanza del Parco. E’ cinta da un lussureggiante giardino dalla tipica ed esuberante vegetazione mediterranea e dalla presenza di numerose specie esotiche. Nel cortile acciottolato antistante la scala di accesso alla Villa si trova il busto bronzeo del capitano Hardcastle.