La Porta di Ponte è la primaria via d'accesso alla via Atenea, principale arteria della città di Girgenti, oggi considerato il salotto della città, un vero e proprio angolo di storia di inestimabile valore. Risalente al IX secolo, fu la più importante porta di accesso alla città, ed era costituita da un ponte levatoio. La Porta era sormontata da un arco gotico con lo stemma di Federico III d'Aragona, re di Sicilia dal 1296 al 1337.
Sino alla prima metà dell'Ottocento esistevano, fuori dalla Porta di Ponte, fornaci di argille, denominate stazzoni, per la realizzazione di vari oggetti, come stoviglie ad esempio. Il 1858 segna un grande rivolgimento urbanistico per la nostra città: le rozze case dei vasai furono abbattute, il piano fu sistemato, il lago colmato e, con grande solennità, fu posta, dal vescovo Lo Jacono, la prima pietra di quello che sarebbe dovuto essere un grande ospizio di beneficienza oggi Palazzo Provincia
La porta venne completamente distrutta nel 1868 e ricostruita, senza più l'arco, nello stile neoclassico su progetto di Raffaello Politi. Porta di Ponte era prospiciente sul cosidetto "Taglio di Empedocle", esteso, a quanto pare, dall'inizio della attuale Via Imera alla Via Damareta. La leggenda ci tramanda che fu Empedocle a fare scavare profondamente la zona (il taglio, quindi), per consentire ai venti freddi da nord di gettarsi sui pantani a sud della città, dove allignava la malaria