Posto tra la Valle del Sacco e l’ampia conca compresa tra Fiuggi e Alatri, alle pendici dei monti Ernici, il borgo di Fumone, dai suoi 783 metri, regala una vista che mozza il fiato e scalda il cuore, lasciando l’occhio libero di vagare nell’ampio orizzonte disegnato da boschi, colline e piccoli centri abitati che nelle giornate più terse va dalle porte di Roma fino alla sommità del Ve suvio. Con i suoi 2.100 abitanti, il paesino della Ciociaria conserva il cipiglio orgoglioso derivatogli dalla nascita, nel Medioevo, come fortezza militare eretta in posizione strategica e presto divenuta uno dei punti di forza del sistema difensivo dello Stato Pontificio, perfetto luogo di avvistamento per tenere sotto controllo i fragili. Il borgo è un piccolo gioiello, sapientemente modellato intorno all’inespugnabile, originaria Rocca: già mille anni fa prigione papale (ebbero modo di provarla anche l’antipapa Gregorio VIII e San Celestino V, che qui morì), sostenuto dai suoi intatti bastioni, mantiene tutt'oggi l’originario aspetto di fortezza medievale.
Le strade scoscese, avvolte attorno alla sommità del colle a forma di cono, sembrano sospese nel tempo, come se secoli di storia le avessero soltanto lambite... se non fosse per un'enorme antenna televisiva alta 78 metri posta proprio al lato della Chiesa Collegiata di Santa Maria Annunziata. Oggi, anziché porre riparo allo scempio perpetrato negli anni '60 se ne vuole aggiungere una seconda, per la telefonia mobile.
Il paese è indignato, ma non abbastanza. E non dovrebbe essere il solo perché Fumone, come tutto il nostro patrimonio artistico e paesaggistico, è un bene comune e diritto di ogni cittadino.
Come giustamente afferma quello che è stato il mio docente di Storia della critica d'arte, Tomaso Montanari: "L’articolo 9 della Costituzione ha, infatti, mutato irreversibilmente il ruolo del patrimonio storico e artistico italiano, facendone un segno visibile della sovranità dei cittadini, dell’unità nazionale, e dell’eguaglianza costituzionale, perché ciascuno di noi (povero o ricco, uomo o donna, cattolico o musulmano, colto o incolto) ne è egualmente proprietario".