Di norma i frantoi ipogei sono scavati interamente nella roccia ma nel nostro caso potrebbe trattarsi di una grotta (per la natura carsica del sottosuolo) modificata dall’uomo per renderla più funzionale. Inoltre l’apertura centrale potrebbe essere l’impluvium di una cisterna romana simile al Fonte Pliniano. L’altra apertura presente nella volta è chiamata “sciaja” e serviva per scaricare le olive direttamente nelle vasche, con notevole risparmio di tempo e lavoro. Nella grotta c’è una grande vasca in pietra, all’interno della quale è collocata una macina orizzontale dove venivano posate le olive e tre verticali rotanti che dovevano infrangerle. La pasta d’olive appena schiacciate veniva sistemata in un contenitore di legno dove venivano riempite le ceste di giunco. In seguito con il torchio si pressavano le colonne di ceste piene di pasta d’olive e si raccoglieva l’olio colato nel pozzetto.