Francavilla Angitola, a pochi passi dall'oasi wwf del Lago Angitola, sorge nell'entroterra collinare del versante tirrenico calabrese su un'altura, a 290 metri sul livello del mare, stretta tra due torrenti: Fiumicello/Pirricchio a levante e Talagone/Fischia a ponente. Si arriva seguendo la strada provinciale che dal bivio Angitola che si dirama per la Fossa del Lupo e San Vito sullo Jonio. La fondazione di Francavilla risale al X-XI secolo per la riunificazione dei preesistenti abitati di Carlopoli, Clopani e San Foca, casali di Rocca Angitola, e s'inquadra nella politica militare dei Normanni tesa a realizzare una rete difensiva per il controllo della costa orientale e occidentale della Calabria e della regione interna. Unificazione che si inquadrava nella politica militare tesa a realizzare una rete difensiva per il controllo della costa orientale e occidentale della Calabria. L'antico abitato presentava infatti diverse fortificazioni (il castello, cinte murarie e torri difensive), in quanto il suo territorio copriva l'ideale linea di demarcazione tra Rocca Angitola e Squillace, dell'accordo dei fratelli Altavilla di 1058. La sua storia si intreccia con la devozione a San Foca Martire, al quale è dedicata la più importante chiesa del borgo e diverse leggende che hanno ispirato un canto popolare " A' Raziuoni" che ne raccontano le gesta. Ma non meno importante è la leggenda del Drago, dal quale prende il nome la via principale d'accesso al paese e la cui origine risale alla presenza di una grotta naturale che richiama miti e leggende. Si narrava inoltre che il paese di Francavilla, visto dall'alto, avesse appunto le sembianze di un drago.
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