Si nasconde nel porto di Civitavecchia uno dei più suggestivi ed antichi monumenti della città: il Fortino di San Pietro, nel molo del Lazzaretto. La struttura, una torretta che fungeva da faro interno, era parte del maestoso progetto portuale voluto dall’imperatore Traiano e diretto dall’architetto Apollodoro di Damasco. Il molo era attraversato da gallerie che costituivano un sistema di ricambio continuo delle acque che serviva a mantenere pulito il fondale e ad evitare l’interramento della darsena. Il Lazzaretto è uno chiaro esempio dell’abilità ingegneristica dei Romani; un sistema che svolge tuttora la sua funzione restando unico al mondo.
Presumibilmente il faro vero e proprio, visibile a grande distanza, doveva essere posto su di una diga avanzata in mare aperto, mentre sui moli si trovavano le lanterne, che col faro principale permettevano l’avvicinamento e l’entrata sicura nella notte.
Nel corso dei secoli il Lazzaretto subì dei restauri e nel XVII secolo fu costruito un edificio adiacente (andato distrutto dopo la guerra) che ospitava gli equipaggi delle imbarcazioni che venivano trattenuti in quarantena. Gli interventi papali sul molo risalgono ai primi decenni del ’600 sotto il pontificato di Urbano VIII, ma furono completati solo nel dicembre 1755 per opera di Benedetto XIV che realizzò l’ultimo tratto di quelli che dovevano essere dei magazzini, con il corpo centrale a due spioventi ornato da una grande lapide con sculture e stemma pontificio.
Nel 1656 si diffuse un’epidemia di peste ed il fortino venne trasformato in un ricovero per i contagiosi fino al 1800. Da qui il nome di Lazzaretto. Per isolarlo si pensò anche di scavare un canale che lo avrebbe separato dal molo.
Il Fortino di San Pietro ha resistito in parte ai bombardamenti del 1943, mentre non rimangono purtroppo tracce del suo gemello, il fortino situato sul molo di levante detto del Bicchiere e del Lazzaretto.
Oggi, a quasi 2000 anni dalla sua costruzione, una delle testimonianze storiche più longeve del partimonio locale versa in stato di abbandono.