A tre miglia dall'antica Tarracina, dove terminava il Decennovio, sorgeva un piccolo santuario intitolato a Feronia, in prossimità di alcune sorgenti. La ninfa, venerata anche in Sabina e sul Monte Soratte, fu da taluni identificata con la dea della fecondità, da altri con Giunone Vergine.
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