La “fontana dell’amore”, celebrata da Ovidio è collocata ai piedi del Monte Morrone in prossimità dell’Abbazia di Santo Spirito e dell’Eremo di Sant’Onofrio, in un’area la cui sacralità è attestata anche dalla presenza del santuario di Ercole Curino, Un’area di sosta, con panchine all'ombra degli alberi, invita a leggere i versi ovidiani tratti dai Tristia (IV,10,3-4): 'Sulmo mihi patria est, gelidis uberrimus undis milia qui novies distat ab Urbe decem' (La mia patria è Sulmona, ricchissima di gelide acque, che dista nove volte dieci miglia da Roma); e dagli Amores (II,16,1-2): 'Pars me Sulmo tenet Paeligni tertia ruris parva sed inriguis ora salubris aquis' (Sono a Sulmona, una delle tre città della campagna) Stando alla tradizione, le sue particolari virtù si ricollegano alla memoria del poeta latino Ovidio autore degli Amores e dell’Ars Amandi che qui, in un luogo appartato poco distante dalla sua abitazione, avrebbe tenuto i suoi numerosi convegni amorosi con Corinna.