Ascoli Satriano è costellato da numerose architetture romane. Tra queste va ricordato l'acquedotto sotterraneo ritrovato nelle campagne circostanti. Si tratta di una costruzione che testimonia le capacità ingegneristiche degli antichi romani per la raccolta delle acque sorgive. Le fontane, in opus incertum, vennero fatte edificare dal Magistrato Publio Fundanio Prisco, a sue spese, furono fonte idrica per i cittadini ascolani, fino all'avvento dell'Acquedotto Pugliese nel 1900. Oginariamente dotate di tre cisterne con arcate soprastanti (se ne conservano due) e quatto vasche.