Come accenna il toponimo stesso (l’aggettivo bianche si riferisce con ogni evidenza alla costante limpidezza delle acque di risorgiva, in contrapposizione alla periodica torbidità di quelle fluviali o torrentizie), l’elemento caratterizzante questa porzione di territorio non è tanto l’idrografia superficiale quanto quella profonda. Le numerose conche e risorgive presenti sono alimentate dalle acque di falda di un bacino imbrifero a monte che si snoda da parte delle Prealpi Trevigiane, alle colline ed ai Palù del Quartier di Piave, per una estensione di circa 5.000 ettari.