LA fontana è detta “Angelica” perchè la fresca e deliziosa acqua portata dalle bocche delle tre papere in ghisa, giunge a Savignano dal Monte S. Angelo.
L’importanza odierna della fontana è pressoché ornamentale, ma in passato, quando non c’era l’acquedotto, essa non solo soddisfaceva il bisogno di procurarsi l’acqua domestica, ma era anche fonte di guadagno per taluni. Infatti, le donne, ogni giorno di buon’ora, si recavano alla fontana, ponendo un fazzoletto, detto “Sparra”, tra il capo ed il contenitore utilizzato per il trasporto dell’acqua, detto "varril"
Dopo una lunga fila, facevano ritorno a casa col prezioso contenuto e chi non era in grado di trasportare l’acqua per il suo eso, si rivolgeva agli acquaioli, pagandone il servizio
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