La Fondazione Querini Stampalia nasce nel 1869 ed è tra le più antiche fondazioni culturali in Italia.
Giovanni Querini Stampalia (1799 - 1869), ultimo discendente della sua casata, dispone per testamento che i suoi beni divengano “d’uso pubblico”: palazzo, terreni e case, libri, quadri, mobili, oggetti d’arte, monete, stampe.
Si tratta di un esempio raro di conservazione, in un unico luogo, di tutti i beni di una famiglia patrizia: un ampio patrimonio immobiliare, artistico, documentario e bibliografico che oggi, a distanza di 150 anni, la Fondazione conserva, rende accessibile e promuove secondo la volontà dal fondatore di favorire “il culto dei buoni studj, e delle utili discipline”.
La sua Biblioteca è di carattere generale e mette a disposizione del pubblico circa 400.000 volumi, di cui 36.000 direttamente accessibili nelle sale, aperte secondo la volontà del Fondatore fino a tarda notte e nei giorni festivi. Una convenzione con il Comune di Venezia la definisce Biblioteca civica del centro storico, riconoscendole il ruolo svolto per la città e ampiamente riconosciuto dai veneziani e dagli studenti universitari che quotidianamente la frequentano.
Tra le raccolte il nucleo più antico è costituito da manoscritti, incunaboli e cinquecentine, atlanti e carte geografiche, che insieme all’archivio privato della famiglia Querini Stampalia forniscono agli studiosi preziose testimonianze storiche sulla città e il territorio.
La Fondazione Querini Stampalia è da sempre un luogo di confronto, aperto alle arti e alle scienze, alla lettura, alla formazione, attento a cogliere i cambiamenti: un luogo contemporaneo. E’ così che Giovanni Querini Stampalia l’ha immaginata oltre un secolo e mezzo fa, dando vita a un progetto di sviluppo del sapere e di conoscenza che mette al centro la persona e la collettività, la dimensione individuale e quella civica.
I molteplici echi della storia reinterpretati alla luce del presente si possono leggere oltre che nella ricca biblioteca, nella casa museo del Settecento, negli spazi ridisegnati da Carlo Scarpa e Mario Botta, negli ambienti ripensati da Michele De Lucchi per la Collezione Intesa Sanpaolo, come nel ricco programma di attività annuali.